29 marzo 2024
Aggiornato 07:30
Ultimatum all'Italia

Pensioni donne, vertice Sacconi-Reding

Bruxelles chiede l'equiparazione dell'età pensionabile nel pubblico impiego «immediatamente»

BRUXELLES - Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, incontra stamattina a Lussemburgo il commissario europeo alla Giustizia e ai diritti civili, Viviane Reding, per discutere dell' 'ultimatum' che l'Esecutivo comunitario ha inviato all'Italia sull'equiparazione dell'età pensionabile fra uomini e donne a 65 anni nel settore pubblico.

Nell'incontro, che avverrà a margine del Consiglio Ue degli Affari sociali, Sacconi cercherà di trovare un'intesa che soddisfi le esigenze della Commissione di dare piena attuazione, e immediatamente, alla sentenza del 2008 della Corte europea di Giustizia che ingiungeva all'Italia di procedere all'equiparazione dell'età pensionabile, respingendo le argomentazioni del governo secondo cui l'attuale differenza a favore delle donne serve a compensare gli svantaggi e i problemi che queste ultime subiscono durante la loro carriera professionale.

Mentre la Commissione ha già detto chiaramente che è inaccettabile il periodo di otto anni previsto dalla legislazione italiana per arrivare gradualmente all'equiparazione, è possibile che la Reding accetti una 'tabella di marcia' di non più di un paio d'anni per completare l'adeguamento a 65 anni dell'età pensionabile anche per le donne, a condizione di vedere immediatamente approvati gli atti legislativi necessari (l' 'ultimatum' di Bruxelles richiede una risposta entro due mesi).

«Sappiamo che si tratta di misure fortemente impopolari, ma la Commissione è guardiana dei Trattati Ue, e non può che chiedere all'Italia di conformarsi immediatamente alla sentenza della Corte di Giustizia, come avrebbe dovuto fare già da quasi due anni», ha detto il portavoce della Reding, Matthew Newman.