FMI: l'Italia deve contenere il debito
E' l'opinione dell'organizzazione internazionale: restano «sostanziali» esigenze di risanamento dei conti pubblici
ROMA - L'Italia non deve perdere tempo a varare le riforme strutturali che ne incrementino la competitività anche perchè l'alto livello del debito pubblico rende il Paese vulnerabile a possibili «capovolgimenti» nell'atteggiamento del mercato.
IL DOCUMENTO - E' l'opinione del Fondo Monetario Internazionale che, nel documento relativo alla missione annuale 'ex articolo 4' in Italia, conclusasi alla fine di marzo, e che verrà sottoposto nelle prossime ore al board dell'istituzione di Washington, riconosce che il governo di Roma è riuscito a contenere il deterioramento del deficit rispetto alla media degli altri Paesi dell'area euro ma ribadisce con forza che le «molto necessarie riforme strutturali ancora non ci sono».
«La crisi finanziaria globale - si legge nel documento che nelle prossime ore passerà al vaglio del board Fmi - ha fatto pagare il suo prezzo all'economia italiana, esacerbando le sue debolezze strutturali di lunga data e provocando la peggiore recessione dalla seconda guerra mondiale. Un debito pubblico più alto e una più bassa produzione potenziale saranno l'eredità a lungo termine della recessione. E una ripresa modesta e fragile - si legge ancora - basata sulla domanda esterna, una ricostituzione delle scorte e un modesto sostegno da parte del governo sono in corso. Ma l'alto livello del debito pubblico - avverte il Fmi - potrebbe rendere l'Italia suscettibile a capovolgimenti nell'atteggiamento da parte del mercato».
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