16 aprile 2024
Aggiornato 09:00
La manovra

Berlusconi: nessuna macelleria sociale

«Non verranno toccate sanità, pensioni, scuola e Università». Bersani: «Batoste su ceti medi ed enti locali»

ROMA - Nessuna «macelleria sociale». Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, assicura che con la manovra economica in preparazione il Governo non aumenterà le imposte e non toccherà sanità, pensioni, scuola o università.

«Nessuna macelleria sociale» - E' «assolutamente falso che sia alle viste un aumento delle imposte», afferma il premier in un audio-messaggio ai Promotori della libertà. Berlusconi, che poco dopo mezzogiorno ha lasciato la residenza romana di Palazzo Grazioli alla volta di Milano, ha assicurato: «Non verranno toccate nè la sanità, nè le pensioni, nè la scuola, nè l'università». Ancora: «Non metteremo le mani nelle tasche degli italiani! Invece cercheremo con ogni mezzo di combattere le spese eccessive e naturalmente l'evasione fiscale». Il premier assicura poi che l'Italia rispetterà gli impegni chiesti dall'Unione europea e entro il 2010 porterà il deficit dall'attuale 5% al 3%.

Nel messaggio il premier si scaglia contro «il partito dei pessimisti», contro chi, davanti alla manovra economica del governo per fronteggiare la crisi, diffonde «le solite menzogne e i soliti veleni», attribuendo al Governo «il proposito di varare a breve termine un insieme di provvedimenti economici punitivi che, per l'ennesima volta, sono totalmente inventati». Berlusconi invita quindi i Promotori della libertà a «far sapere, che non uno dei fantasiosi provvedimenti di 'macelleria sociale' di cui si legge su certa stampa in questi giorni, non uno risponde al vero». L'opposizione, per il premier, ha la «grave responsabilità» di «alimentare ogni giorno il pettegolezzo su questi argomenti», e «continua a mettere in pratica una massima che mi sembra sia di Voltaire: 'calomniez, calomniez quelque chose restera', cioè 'calunniate, calunniate, qualche cosa resterà'». Invece, «se il nostro Governo avesse seguito anche solo una parte delle richieste di questa opposizione cioè più spese, più debito, l'Italia sarebbe finita come la Grecia, cioè sarebbe finita male, molto male».

Bossi: «Troveremo un equilibrio» - Sulla manovra anticrisi «io e Berlusconi cercheremo di trovare un equilibrio». Lo ha affermato il ministro delle Riforme, Umberto Bossi, a margine della festa della Polizia, in corso a Varese. «Ci incontreremo sia con Tremonti che con Berlusconi - ha sottolineato Bossi - perchè sulle cose non è che ci sia ancora chiarezza. ConTremonti avevo parlato, ma bisogna mettere in mezzo anche Berlusconi», ha aggiunto il leader della Lega Nord.

Bersani: «Carico sui ceti medi» - Il primo a commentare è stato il segretario del Pd: «Arrivano delle agenzie curiose: Berlusconi dice che non si tocca la sanità, non si toccano le pensioni, non si mettono tasse. Quindi problemi zero. Purtroppo i segnali che abbiamo ci dicono cose diverse, e molto serie, perchè qui non si vede nulla di nulla che metta mano a dei meccanismi e che metta in condizione il paese di spostare il carico. Il carico è di nuovo sui ceti medi e una batosta sugli enti locali».