3 ottobre 2025
Aggiornato 10:30
Si decide martedì in Consiglio

Tremonti anticipa la manovra a Napolitano

Ipotizzato un intervento da 26 miliardi in due anni. Angeletti: ci sarà il blocco delle finestre di pensionamento. Lunedì tavolo con le parti sociali

ROMA - Il governo accelera sulla manovra. Il via libera potrebbe arrivare ad un Consiglio dei ministri convocato per martedì prossimo, mentre il giorno prima l'esecutivo dovrebbe incontrare le parti sociali. Intanto, già stasera il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, dopo un confronto con il premier, Silvio Berlusconi, e alcuni colleghi di governo ha illustrato le linee guida del provvedimento al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Non è escluso, inoltre, che la manovra possa essere suddivisa in sue strumenti: un decreto e un disegno di legge.

I CONTENUTI - Per quanto riguarda i contenuti, l'entità complessiva dovrebbe essere pari a 26 miliardi, suddivisi su due anni e i macro-capitoli sui quali si pensa di intervenire dovrebbero essere: finestre di pensionamento, spesa pubblica e statali, tagli agli enti locali, sforbiciata agli enti inutili, lotta all'evasione e giochi, tagli a stipendi di politici e dirigenti della pubblica amministrazione. E' probabile, inoltre, che il governo sfrutti la manovra per inserire una misura che mette sotto controllo la Protezione Civile. E', infatti, allo studio una norma che consente al Tesoro di effettuare un controllo preventivo sulle ordinanze del Dipartimento. Si valuta, inoltre, la possibilità di proroga per la sospensione dal pagamento delle tasse per le popolazioni abruzzesi colpite dal Sisma.

LA CONFERMA DI ANGELETTI - Una conferma sulle intenzioni dell'esecutivo arriva dal leader della Uil, Luigi Angeletti, che ieri aveva incontrato Tremonti e Sacconi. «Si sta discutendo del blocco delle finestre e questo significa un aumento dell'età pensionabile di due, tre mesi - ha detto Angeletti a margine di un convegno -. I ministri hanno parlato anche di una moratoria sul pubblico impiego». Moratoria che riguarderebbe il blocco degli aumenti contrattuali 2010-2011. Sacconi, dal canto suo, si è limitato a dichiarare che «non ci saranno interventi strutturali sulle pensioni e che la manovra si discute quando è fatta».