12 ottobre 2025
Aggiornato 06:00
La manovra

Arriva la stretta sugli enti locali

4 miliardi di tagli in due anni. Il provvedimento vale 26 miliardi per il biennio. Allo studio ticket sanitari discrezionali

ROMA - La scure della manovra si abbatte anche sugli enti locali. A quanto apprende Apcom, arrivano 2 miliardi di tagli per due anni per le Regioni e altrettanti per i Comuni, per un totale di 4 miliardi per il biennio. La manovra nel complesso avrà un'entità di 26 miliardi per il 2011-2012, 13 miliardi per ciascun anno e potrebbe essere suddivisa in due «tranche», la prima da approvare subito, anche nell'arco dei prossimi dieci giorni, e l'altra in una seconda fase.

LE IPOTESI - La stretta sui trasferimenti agli enti locali si somma ai tagli già previsti dalla manovra triennale del 2008. D'altronde un taglio delle risorse a Regioni e Comuni è prevista dallo stesso federalismo demaniale a fronte del trasferimento alle autonomie locali dei beni immobili.
I tecnici dell'Economia e degli altri ministeri competenti sono al lavoro per definire le varie ipotesi di intervento. A fare il punto oggi è stato anche lo stesso ministro Tremonti con le parti sociali. Il titolare dell'Economia in serata incontrerà anche il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e domani dovrebbe illustrare le linee guida al Consiglio dei ministri. I macro-capitoli sui quali intervenire si confermano la sanità, la spesa pubblica e gli statali, le finestre di pensionamento, gli enti locali, l'evasione fiscale, i costi della politica e le grandi opere. Fra le varie ipotesi avanza anche la possibilità di dividere la manovra in due 'tranche' da circa 12 miliardi ciascuna.

NUOVI TICKET - Sulla sanità, potrebbero arrivare nuovi ticket ma senza tuttavia riesumare il vecchio balzello da 10 euro sulla specialistica e la diagnostica, che tra l'altro è coperto (834 milioni) soltanto fino al 2011. L'ipotesi più accreditata allo studio potrebbe prevedere un meccanismo di questo tipo: abbassare il fondo sanitario dando alle regioni la possibilità di introdurre a propria discrezione nuove compartecipazioni. In sostanza, si tratterebbe di tagli alla spesa sanitaria in cambio di ticket discrezionali. Spetterà alle regioni decidere se 'cavarsela' con i tagli o ricorrere a nuovi ticket.