Tornano le proteste contro il ddl Università
Occupazioni e assemblee negli atenei da nord a sud. Il Ministro Gelmini: «Avanti con la riforma»
ROMA - Università italiane ancora in subbuglio contro i tagli al settore e il disegno di legge di riforma del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, in discussione in questi giorni al Senato. E per oggi si annuncia un sit-in di protesta davanti a palazzo Madama.
Manifestazioni in diversi atenei - Come annunciato nei giorni scorsi da sindacati e organizzazioni studentesche di sinistra, ieri studenti, professori e ricercatori hanno manifestato in diversi atenei, da nord a sud: occupazioni di rettorati, sit-in, assemblee e iniziative di sensibilizzazione sono state organizzate a Torino, Ancona, Pavia, Urbino, Lecce, Cosenza, Palermo, Padova, Roma, Napoli, Milano, Catania, Modena e Reggio-Emilia, Potenza, Trieste, Messina.
«Il nostro obiettivo è quello di fermare con tutte le forze l'approvazione del disegno di legge Gelmini, la cui attuazione significherebbe un vera minaccia per il nostro futuro ed i nostri diritti», ha spiegato Giorgio Paterna, coordinatore dell'Unione degli universitari, «se si somma alla sottrazione delle risorse destinate alla formazione andrebbe infatti a costituire un sicuro danno per le nuove generazioni». Il clou della protesta è atteso per oggi, quando davanti al Senato alle 10 si terrà un sit-in nazionale contro il ddl Gelmini.
Gelmini: «Andremo avanti» - Proprio il ministro ha ribadito ieri la volontà di andare avanti sulla strada delle riforme. «La stragrande maggioranza degli studenti, come dimostrano le recenti elezioni universitarie, ha voglia di cambiare e non ha nessuna intenzione di seguire chi cerca di strumentalizzarli», ha scritto in una nota, «bisogna avere il coraggio di cambiare, di guardare ad una università moderna. Non serve ripetere vecchi slogan. Le ideologie devono essere lasciate fuori dall'università, l'unico interesse deve essere quello dei ragazzi e del loro futuro».
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