19 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Ristorazione

Angem: mense, strumento educativo alimentare

Convegno “Gli acquisti verdi nella ristorazione collettiva: opportunità e rischi” ultimo degli appuntamenti organizzati da Fipe nel corso di Cibus

PARMA - A scuola anche per imparare a mangiare. L’educazione alimentare può essere insegnata sui banchi delle classi non solo come teoria, ma anche nella pratica. È quanto avviene agli oltre 2 milioni i bambini che dalle materne fino alle medie inferiori pranzano ogni giorno nelle mense. La buona abitudine a un pasto equilibrato dal punto di vista nutrizionale appresa sin dall’infanzia difficilmente si riesce a perdere in età adulta.

Il bambino abituato sin dai primi anni della sua vita a mangiare in maniera sana diventerà da adulto un consumatore consapevole e in grado di scegliere e valutare tutti gli aspetti dei pasti consumati fuori casa.
È questo il concetto di base su cui è stato incentrato il convegno «Gli acquisti verdi nella ristorazione collettiva: opportunità e rischi» ultimo degli appuntamenti organizzati da Fipe (a cui Angem aderisce) nel corso di Cibus, la quattro giorni di fiera sull’alimentazione in calendario a Parma.

«Dobbiamo dare strumenti educativi ai nostri bambini – sostiene Ilario Perotto, presidente Angem – per farli crescere in maniera consapevole sull’apporto calorico, sul bilanciamento delle sostanze proteiniche minerali e vitaminiche, sull’importanza della qualità dei prodotti a marchio territoriale ed anche sul rispetto dell’ambiente. Adottare politiche di risparmio energetico, di differenziazione dei rifiuti, di rispetto per il mondo che ci ospita significa dare valore aggiunto alla mensa. Significa andare oltre il soddisfacimento di un bisogno primario e continuare il lavoro didattico anche durante la pausa per il pranzo».

La mensa rappresenta infatti il pasto principale quotidiano per circa 4,6 milioni di persone escluse quelle in stato di degenza ospedaliera. Si tratta di un segmento importante anche dal punto di vista economico e occupazionale. Il mercato è composto infatti da 1300 aziende di grandi e piccole dimensioni in grado di dare lavoro a 70mila addetti e generare un fatturato complessivo di circa 3,8 miliardi di euro l’anno dei quali 1,8 sono dedicati all’acquisto delle materie prime.