Crisi, i dettagli del Piano europeo
Più severità su debito e deficit. La Commissione di Bruxelles presenterà mercoledì le proposte per la riforma del Patto di stabilità e crescita
BRUXELLES - L'euforia delle borse per il piano di salvataggio dei governi europei è durata solo un giorno. Asia e Europa hanno chiuso ieri in calo, e Wall Street ha vissuto una sessione altalenante e incerta. L'intervento dell'Unione Europea e del Fondo Monetario Internazionale, con uno stanziamento di circa 750 miliardi di euro per un fondo di soccorso ai paesi con pericolosi livelli di debito pubblico in Europa, ha impressionato gli investitori, ma restano ancora molte domande per il lungo periodo.
RALLY DELL'ORO - L'euro, che ieri era tornato brevemente sopra gli 1,30 dollari, ha sentito la pressione e si è mantenuto in calo per tutta la giornata sul biglietto verde intorno a 1,27. A testimonianza che tra gli investitori il nervosismo è un sentimento dominante, le quotazioni dell'oro sono in rally, e hanno toccato il valore massimo degli ultimi cinque mesi. Il metallo prezioso è uno dei più tradizionali beni rifugio a cui gli investitori si affidano in periodi di grande incertezza e volatilità.
IL PIANO EUROPEO - E intanto oggi la Commissione europea varerà su proposta del commissario agli Affari economici e monetari Olli Rehn, la sua proposta di riforma per l'irrigidimento della disciplina di bilancio dei paesi membri e il rafforzamento della 'governance' economica dell'Eurozona.
Il lancio della proposta di riforma era già programmato da tempo, ma l'iniziativa ha assunto una nuova e cruciale importanza dopo le drammatiche maratone notturne del vertice d'emergenza dell'Eurozona e dell'Ecofin dello scorso fine settimana. La riforma dei meccanismi di funzionamento dell'Unione economica e monetaria è ormai vista come una sorta di compensazione all'enorme sforzo finanziario del pacchetto di misure prese per salvare l'euro. Vi saranno più soldi, e a tassi d'interesse sostenibili, per finanziare il debito dei paesi dell'euro più vulnerabili, ma questi ultimi dovranno in cambio accettare un controllo molto più occhiuto, intrusivo e rigoroso da parte di Bruxelles e degli altri partner dell'eurozona sui loro conti pubblici, sulle loro politiche economiche, sul consolidamento di bilancio e sui tempi di rientro dai deficit. E questo varrà non solo per loro, ma, secondo la proposta che farà Bruxelles anche per tutti gli altri paesi dell'Eurozona, Germania compresa.
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