«Da Berlusconi impulso fondamentale al patto»
Palazzo Chigi: «Il Premier chiama la Merkel nella notte, si arriva ad accordo». Napolitano sulla crisi: «Serve rigore da istituzioni e parti sociali»
ROMA - Il governo italiano esprime «piena soddisfazione per la positiva conclusione del Vertice di Bruxelles a sostegno dell'euro». Lo riferisce un comunicato stampa di Palazzo Chigi, nel quale si sottolinea che «un impulso fondamentale allo sblocco dei serrati negoziati sul piano di salvataggio dell'euro ieri all'Ecofin l'ha dato il presidente Berlusconi quando, poco prima dell'1 di notte, ha chiamato al telefono il Cancelliere Merkel». «Fino a quel momento le trattative a Bruxelles si stavano arenando sulle diverse proposte presentate che non riuscivano a raccogliere il necessario consenso».
LA RICOSTRUZIONE - «Nel corso della frenetica giornata di ieri a Bruxelles, il presidente del Consiglio - fa sapere ancora Palazzo Chigi - si era mantenuto in stretto contatto con i suoi principali omologhi europei, con il presidente Barroso, con il commissario Tajani e con il ministro delle Finanze Tremonti. A complicare ulteriormente lo scenario stava contribuendo purtroppo l'improvvisa indisposizione del ministro delle Finanze tedesco. La lotta contro il tempo per arrivare ad un risultato utile prima dell'apertura dei mercati asiatici si faceva, quindi, sempre più serrata».
«In questo contesto - spiega ancora la nota del governo italiano - si moltiplicavano i contatti tra le cancellerie e i relativi sherpa, impegnati a trovare una soluzione che potesse soddisfare le rispettive esigenze. A questo punto è arrivata la telefonata del Presidente del Consiglio al Cancelliere Merkel e successivamente si è materializzata sul tavolo del negoziato una nuova bozza di compromesso, poi tradotta nell'accordo finale. Bozza che ricalcava i concetti e le linee proposti dall'Italia prima del vertice dell'Eurogruppo di venerdì scorso, e successivamente condivisi con i principali partners europei. Subito dopo il contatto tra i due leaders, il ministro Tremonti a Bruxelles su mandato del presidente Berlusconi, ed in stretta collaborazione con l'omologo francese, ha condotto la parte finale delle trattative».
«I primi test arrivati questa mattina dai mercati asiatici ed europei dimostrano - sottolinea Palazzo Chigi - che l'euro è in ripresa e che il piano di salvataggio è stato ben accolto dagli operatori. Spagna e Portogallo hanno annunciato, come era stato loro richiesto, le addizionali misure anti-crisi. Anche su questo aspetto il Presidente Berlusconi ha giocato un ruolo determinante nei suoi contatti con i Primi Ministri Zapatero e Socrates, sin dal vertice dell'Eurogruppo di venerdì scorso a Bruxelles. Continueranno anche oggi i contatti del Presidente Berlusconi con gli altri leader europei per monitorare attentamente la situazione dopo il fondamentale accordo di ieri notte a Bruxelles».
FRATTINI - Il ministro degli esteri Franco Frattini ha espresso «grande soddisfazione per il ruolo, la leadership Ue e il buon lavoro fatto e quindi anche per le conseguenze immediate, con le borse europee che sono volate in alto». «La Ue ha giocato da protagonista, come ci aspettavamo, chiedendo rigore sui conti pubblici a tutti gli stati, dal primo all'ultimo», ha rilevato Frattini. «È il risultato di «uno stretto coordinamento» fra Italia, Francia e Germania: ha sottolineato Frattini, a Bruxelles per partecipare al Consiglio Affari Esteri.
NAPOLITANO - Sull'argomento crisi il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato un telegramma ai presidenti delle confederazioni aderenti al «Patto del Capranica», riuniti lunedì in assemblea dopo l'approvazione in nottata del maxi piano fino a 750 miliardi di euro per salvare l'euro. «La difficile congiuntura economica richiede un atteggiamento rigoroso e responsabile da parte delle istituzioni e del mondo delle imprese e del lavoro per conseguire obiettivi di sviluppo sostenibile e di coesione sociale in grado di coniugare competitività, efficienza e innovazione con le inderogabili esigenze di salvaguardia e di crescita dell'occupazione».
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