24 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Conti pubblici

Corre la spesa nel 2010, verso nuova stretta?

Dovrebbe valere quasi 25 miliardi di euro pari all'1,6% del Pil. Come nel 2008 nel mirino del Tesoro le spese dei Ministeri, P.A. e consulenze

ROMA - Corre la spesa pubblica italiana, con le spese correnti al netto degli interessi stimate in aumento del 2% nel 2010, una spesa pensionistica vista crescere del 2,7% e quella sanitaria che raggiungerà quest'anno i 114,7 miliardi di euro. Ed è proprio la spesa pubblica, in particolare quella per i ministeri, ad entrare nel mirino del Tesoro che, come già avvenne per la manovra triennale del 2008, punta a impostare il decreto di giugno proprio sui risparmi di spesa. Stessa decisione assunta dalla Francia che ha annunciato il «congelamento» della spesa pubblica per i prossimi tre anni con l'obiettivo di ridurre il deficit dello Stato.

I tecnici del Tesoro sono al lavoro per definire la composizione della manovra, che secondo le indicazioni fornite dalla Relazione unificata sull'economia e la finanza pubblica, dovrebbe valere per due anni (2011-2012) quasi 25 miliardi di euro pari all'1,6% del Pil. Con il provvedimento, che conterrà per la maggior parte misure proiettate sul prossimo anno, il ministero dell'Economia punta anche a finanziare alcune spese inderogabili per il 2010, tra cui le missioni militari all'estero.

Già nella manovra triennale di giugno 2008 da oltre 36 miliardi - la prima con la quale il titolare dell'Economia Giulio Tremonti ha inaugurato il piano per la stabilizzazione dei conti pubblici per il periodo 2009-2011 seguito da una Finanziara light composta da pochi articoli e tabelle - nel mirino del Tesoro c'è stata la spesa pubblica con tagli a Pubblico impiego e P.. A cominciare dalla riduzione degli organici della scuola, dal freno alle spese per la contrattazione integrativa, dalla stretta alle consulenze e dal ricorso alla mobilità. Sono stati anche aboliti i mini-enti pubblici (sotto i 50 dipendenti) ed è arrivata la scrematura di quelli più grandi, oltre alla decurtazione delle buste paga degli statali con il vizio della 'malattia ricorrente'. Complessivamente per i ministeri sono arrivati risparmi di spesa pari a 8,435 miliardi nel 2009, 8,929 miliardi nel 2010 e 15,611 miliardi nel 2011 .

Tuttavia, soprattutto nella fase attuale di crisi economica, occorre cautela anche nell'attuare i tagli alla spesa. Tremonti intende mantenere ferma la linea del rigore, obiettivo che ha premiato nei tempi duri della crisi consentendo all'Italia di non peggiorare di molto le proprie finanze pubbliche. Ma con una crescita del Pil stimata all'1% quest'anno occorre estrema cautela sulle operazioni di contenimento della spesa per non incorrere in effetti recessivi e bloccare la ripresa.