16 ottobre 2024
Aggiornato 04:00
La crisi del debito

Lisbona: dobbiamo rispondere all'attacco dei mercati

Il Ministro delle Finanze Teixeira dos Santos: «E' il momento decisivo, dobbiamo restare calmi»

LISBONA - Il Portogallo deve «rispondere» all' «attacco dei mercati»: lo ha detto oggi il suo ministro delle Finanze, Fernando Teixeira dos Santos, dopo che oggi l'agenzia Standard & Poor's (Sp) ha tagliato drasticamente il rating del debito del Paese. «E' un momento decisivo. Il Paese deve rispondere a questo attacco dei mercati», ha dichiarato il ministro in un comunicato. «Dobbiamo restare calmi e riportare i mercati alla serenità», ha aggiunto.

«Come in passato, faremo ciò che è necessario per ridurre il deficit e promuovere la competitività dell'economia portoghese». Teixeira dos Santos ha reagito così alla decisione di Standard & Poor's di ridurre il rating sul debito sovrano del Portogallo di due livelli, da A+ ad A-, sostenendo che le finanze pubbliche del Paese rimangono «strutturalmente deboli, nonostante le importanti riforme strutturali del settore pubblico di questi ultimi anni».

«La maggioranza delle opinioni sono concordi nell'affermare che il Portogallo e la Grecia sono due realtà diverse», ha sottolineato il ministro portoghese, citando istituzioni internazionali come l'Ocse, il Fmi, la Commissione europea, la Bce. «Ci sono talvolta opinioni differenti. Che ci piaccia o no, che consideriamo queste opinioni erronee o infondate, quello che è vero è che hanno attaccato il Portogallo influenzando di conseguenza il funzionamento e le condizioni del mercato del debito portoghese», ha proseguito il ministro.

A seguito dell'annuncio di Standard & Poor's, la Borsa di Lisbona ha perso il 5,36%, mentre i tassi sui titoli del mercato obbligazionario sono schizzati di più del 5%. «Bisogna concentrarsi su quello che è prioritario per il Paese, perché le difficoltà non sono terminate», ha sottolineato ancora il ministro socialista, il cui governo è minoritario in Parlamento, chiedendo all'opposizione di «mettere da parte le «inutili polemiche e di «dialogare» con l'esecutivo.