20 aprile 2024
Aggiornato 02:30
I vertici mondiali | G20

A Washington la crisi greca in primo piano

I Ministri e governatori dei singoli paesi riuniti al quartier generale del Fmi

WASHINGTON - L'aggravarsi della crisi finanziaria greca, con la notizia che Atene ha chiesto l'attivazione del meccanismo di aiuti preparato dall'eurozona e dal Fondo monetario internazionale è salita alla ribalta del vertice che i ministri finanziari e i governatori delle banche centrali del G20 - che raggruppa i principali paesi industrializzati ed emergenti del Pianeta - hanno iniziato stamane a Washington presso il quartier generale del Fmi.

Sul tavolo delle discussioni anche le incognite della ripresa economica in atto, insieme allo stato di avanzamento della riforma del sistema finanziario e alla proposta del Fondo Monetario Internazionale di tassare le banche per coprire i costi di un'eventuale nuova tempesta. A rappresentare l'Italia saranno il ministro dell'economia Giulio Tremonti e il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, presente anche in qualità di numero uno del Financial Stability Board. L'incontro avviene all'indomani della cena informale dei ministri finanziari del G7: una formazione quest'ultima il cui status sta perdendo peso a favore del più ampio raggruppamento dei Venti, che include anche le principali potenze emergenti del pianeta.

Il dibattito si preannuncia particolarmente acceso soprattutto sulla proposta del Fmi, una bozza di 57 pagine che arriverà alla forma finale in tempo per il G20 di luglio in Canada: se gli Stati Uniti e vari paesi europei hanno accolto con favore le idee avanzate dall'istituto di Washington, alcuni governi, tra cui quello canadese, hanno opposto resistenza bollando la regolamentazione come «eccessiva». Il direttore del Fmi Dominique Strauss-Kahn alla luce di tali contrasti ha affermato l'importanza di un movimento comune di tutti i Paesi del gruppo nella stessa direzione di riforma delle regolamentazioni allo scopo di raggiungere l'obiettivo di eliminare quei comportamenti delle banche che hanno innescato l'ultima crisi. «La nostra principale preoccupazione - ha detto - è che tutti lavorino insieme per mantenere l'impulso alla cooperazione».

Ma è la situazione greca quella che sta catalizzando l'attenzione dei mercati internazionali anche alla luce di possibili effetti di contagio verso altri Paesi che presentano situazioni di conti pubblici critici. «Il contagio è la parola di cui ora hanno paura i mercati», ha detto alla Bbc Michael Hewson, analista alla CMC Markets.

La Spagna, uno dei Paesi indiziati di essere il prossimo bersaglio della speculazione ha voluto - per bocca del ministro delle Finanze Helena Salgado - ostentare tranquillità. «La situazione della Spagna è diversa e molto migliore di quella della Grecia come ha detto anche il direttore del Fondo monetario Strauss-Kahn». Lo ha detto anticipando che Madrid varerà venerdì prossimo il decreto legge per gli aiuti alla Grecia e non si è mostrandosi preoccupata per le ricadute di questo scenario sul debito pubblico iberico visto che l'asta di ieri «è andata come speravamo».

I tassi di cambio, in particolare l'apprezzamento dello yuan e la necessità di correggere gli squilibri globali, come il deficit in continua crescita degli Stati Uniti, saranno anch'essi sul tavolo dei Venti. Il direttore del Fmi ha spiegato che anche se è nell'interesse della Cina di far rivalutare la sua moneta, tale cambiamento non potrà avvenire rapidamente. La previsione è dunque che il Paese del Dragone «preveda nel tempo una certa rivalutazione della sua moneta».