Il Fmi «rivede» le stime di crescita del Pil Italiano
2010 +0,8%, 2011 +1,2%. La disoccupazione nel 2010 salirà a 8,7%, e nell'area euro al 10,5%
ROMA - Il Fondo monetario internazionale ritocca al ribasso le previsioni di crescita economica dell'Italia per il biennio in corso, così come per la Germania, e in generale su tutta l'area dell'euro sul 2011. Questo mentre le stime sull'economia globale vengono aggiornate nella direzione opposta: al rialzo. In Europa la ripresa è «discontinua» e «modesta», avverte l'istituzione di Washington nel suo ultimo rapporto annuale, il World Economic Outlook. E questo si riflette in nuovi aumenti della disoccupazione, mentre negli Usa, dove le previsioni economiche migliorano, sono attese riduzioni. Guardando al dato generale sul Pil, per l'Italia ora l'Fmi prevede un più 0,8 per cento sul 2010 e un più 1,2 per cento sul 2011, si tratta rispettivamente di 0,2 e 0,1 punti in meno rispetto alla stime del gennaio scorso.
Per l'economia globale è attesa una crescita del 4,2 per cento sul 2010, in questo caso 0,3 punti in più rispetto alle previsioni di gennaio, e la stima sul 2011 è confermata al più 4,3 per cento. Al ribasso invece anche le previsioni per la Germania, prima economia dell'area euro, che registrerà un più 1,2 per cento del Pil sul 2010 e un più 1,7 per cento nel 2011, rispettivamente 0,3 e 0,2 punti in meno dalle stime precedenti. L'Unione monetaria, secondo l'Fmi, crescerà dell'1 per cento quest'anno e dell'1,5 per cento nel 2011, il dato sul prossimo anno è stato abbassato di 0,1 punti. Gli Usa segneranno un più 3,1 per cento nel 2010 e un più 2,4 per cento nel 2011, rispettivamente 0,4 e 0,2 punti in più dalle precedenti stime. Confermata al più 10% la crescita dell'irruente Cina sul 2010, mentre il dato 2011 è stato alzato di due decimali al 9,9 per cento.
L'altra voce allarmante per l'Europa è quella sulla disoccupazione: dal 9,4 per cento cui è salita nel 2009 raggiungerà il 10,5 per cento quest'anno, e non accennerà a diminuire nel 2011. In Italia si parte da valori più contenuti, dal 7,8 per cento indicato sul 2009 raggiungerà l'8,7 per cento sulla media del 2010, e secondo l'Fmi nel 2011 dovrebbe segnare una modesta riduzione all'8,6 per cento. Anche su questa voce non sono rassicuranti le previsioni sulla Germania: da una disoccupazione 2009 al 7,4 per cento si salirà all'8,6 per cento enl 2010 e al 9,3 per cento nel 2011; e nemmeno sulla Francia, seconda economia dell'Ue a 16, dal 9,4 per cento del 2009 al 10 per cento nel 2010 e al 9,9 per cento nel 2011. Negli Usa invece, secondo il Weo la disoccupazione passerà dal 9,3 per cento del 2009 al 9,4 per cento nel 2010, ma calerà all'8,3 per cento nel 2011. (segue)
- 14/10/2022 Bankitalia rivede al ribasso le stime, Pil a +0,3% nel 2023 (senza gas russo -1,5%)
- 29/09/2021 «Pil +5.9% nel 2021, rallenta a +4.3% nel 2022»
- 21/09/2021 Ocse: il Pil mondiale supera il livello pre-Covid. Per l'Italia crescita al 6%
- 14/02/2020 Il freno del coronavirus sull'economia, Bruxelles: «L'Italia crescerà meno del previsto»