19 aprile 2024
Aggiornato 10:30

Tettamanzi: facciamo tutto possibile per precari e disoccupati?

L'Arcivescovo di Milano: «L'esempio Gesù per curarci dei più deboli»

MILANO - Nel giorno del giovedì santo che apre il triduo pasquale, il cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, ha celebrato la tradizionale lavanda dei piedi e ha ricordato il senso profondo del rito. «Gesù - ha detto il cardinale nell'omelia - si presenta come il servo che vive il suo servizio, ossia il dono di sé, nell'umiltà e nell'amore. A questo esempio di Cristo, il Signore e il Maestro, sono tutti chiamati ad ispirarci - a prestare pronta e generosa obbedienza - se vogliamo essere suoi discepoli veri e autentici».

LA DOMANDA - «E' per rinnovare questa obbedienza - ha spiegato Tettamanzi - che abbiamo iniziato questa celebrazione lavando i piedi ad alcuni nostri fratelli che si trovano ad essere particolarmente provati nell'ambito del lavoro, come sono i precari, i cassintegrati, i disoccupati. Ho voluto compiere questo rito per ricordare le difficoltà generate dalla crisi economica e insieme per presentare nella preghiera al Signore e alla comunità cristiana tutte le forme di povertà, debolezza e fatica. Il gesto di Gesù che lava i piedi ai discepoli ci interroga, spinge tutti noi a una verifica, impone una riflessione: «Stiamo facendo tutto il possibile per chi è provato dalla crisi e per tutti coloro che sperimentano le più diverse forme di povertà?. E' una domanda che pongo anzitutto a me stesso, alla Chiesa, ma che vorrei interpellasse anche le Istituzioni, il mondo dell'imprenditoria e del lavoro, i sindacati, il volontariato? E a proposito della Chiesa la domanda si fa più precisa: aiutando chi è nel bisogno diamo testimonianza trasparente di essere animati e mossi dalla stessa carità di Cristo?».