Scajola: non ho mai partecipato a tiro al bersaglio
Il Ministro dello sviluppo economico: «Molti parlano senza sapere»
ROMA - «Personalmente non ho mai partecipato a questo sport. Però è vero che molti politici e sindacalisti hanno con la Fiat un rapporto complesso e a volte poco razionale. La Fiat è una grande multinazionale italiana che, come dice Marchionne, ha il baricentro qui e molte alleanze internazionali». Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, non si sente fra coloro che giocano al tiro al bersaglio contro il Lingotto e, in un'intervista a La Stampa, sottolinea che «chi teme una Fiat sempre meno italiana dovrebbe darsi da fare per convincerla a restare con convenienze economiche, non con impossibili decreti o inutili anatemi».
«PARLANO SENZA SAPERE» - Scajola non fa nomi ma tiene a sottolineare che «non tutti conoscono il dossier nel dettaglio e parlano senza sapere. Io invece - osserva - credo che la Fiat sia un patrimonio per l'Italia con i suoi pregi e i suoi difetti. Se non fosse stata in grado di competere, oggi non discuteremmo della chiusura di Termini ma della fine della produzione Fiat in Italia». Il ministro ricorda poi che Invitalia sta esaminando le 18 proposte arrivate per Termini Imerese ed entro qualche settimana verrà lanciato l'invito internazionale «perchè - sottolinea - vogliamo raccoglierne anche altre».
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