Terra e paesaggio: beni preziosi in via di estinzione
Il 18 marzo, a Roma, conferenza stampa di Vittoria Brancaccio, presidente di Agriturist (Confagricoltura)
ROMA - «Scriveremo nuovamente al Presidente del Consiglio e ai Ministri competenti - assicura con decisione Vittoria Brancaccio, presidente di Agriturist (Confagricoltura) - e questa volta pretenderemo risposta. Nella difesa dal saccheggio del suolo e dalla cementificazione del paesaggio, siamo in ritardo di almeno dieci anni rispetto, ad esempio, alla Germania e alla Gran Bretagna. Se continuiamo così, entro 75 anni non avremo un solo metro quadrato coltivabile!»
L’allarme di Agriturist è senza mezzi termini e scaturisce da una attenta analisi dei dati resi disponibili dall’ISTAT. Nei 25 anni fra il 1982 e il 2007, abbiamo perduto 3,1 milioni di ettari di superficie agricola utile (SAU), e addirittura 5,8 milioni di ettari di superficie agricola totale (SAT). Parte di questa terra sottratta all’uso agricolo è stata convertita in bosco; ma 1,8 milioni di ettari sono stati mangiati irreversibilmente dal cemento, al ritmo medio di 200 ettari al giorno.
Il suolo «verde» è sempre più considerato uno spazio a disposizione per iniziative economiche ritenute «nobili» per capacità di produrre occupazione e soprattutto rapidi profitti, come se l’agricoltura fosse un retaggio del passato non degno di un paese evoluto e non ci fosse più bisogno di ossigeno per garantire la nostra salute.
In questo modo - prosegue la denuncia di Agriturist - si distrugge il paesaggio e con esso anche la vocazione turistica del territorio, in netta contraddizione con l’impegno, da tutti condiviso, almeno a parole, di sostenere lo sviluppo del turismo.
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