19 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Consumi alimentari

Compriamo le uova di «galline libere»

Oggi e domani 14 marzo in 350 piazze d’Italia la LAV spiega come orientarsi nella scelta e perchè preferire uova di galline free

ROMA - Galline libere: non solo virtualmente su www.gallinelibere.lav.it, il nuovo accattivante mini sito web inaugurato oggi dalla LAV per spiegare ai navigatori come riconoscere le uova di galline libere, ma anche nella realtà dei nostri acquisti quotidiani. Tutti possono contribuire concretamente a liberare 40 milioni di galline ancora segregate, ogni anno, in Italia nelle strette gabbie di batteria, preferendo l’acquisto di uova provenienti da allevamento biologico o da allevamento all’aperto.

«Una scelta semplice ma efficace - dichiara Roberto Bennati, vicepresidente della LAV – Le uova non sono tutte uguali ed è importante leggere con attenzione l’etichetta che deve indicare il sistema di allevamento da cui provengono, evitando l’acquisto di uova da allevamento nelle gabbie di batteria perché questo sistema è tra i più intensivi e innaturali per gli animali. In Italia l’80% delle galline sono allevate in gabbie che dal 1° gennaio 2012 non saranno più legali in base alla Direttiva UE n.74/1999: è importante, dunque, che i produttori si convertano al più presto all’allevamento non in gabbia e che supermercati e mense offrano solo uova di galline libere.»

Non è semplice orientarsi nella giungla delle confezioni di uova che mostrano immagini accattivanti di valli e campi, bucoliche contadine che dal proprio grembiule distribuiscono mangime a galline che razzolano nei cortili, che nulla hanno a che vedere con le nude e fredde gabbie di batteria in cui l’80% delle galline sono state rinchiuse per la produzione della maggior parte delle uova in commercio in Italia.

Per questo oggi e domani, domenica 14 marzo, la LAV è in 350 piazze d’Italia con la nuova guida-pratica al sistema di etichettatura delle uova, realizzata per aiutare al meglio i consumatori a orientarsi nella scelta della uova da galline libere.

Alcuni studi (British Journal of Nutrition, Pennsylvania State University, Mother Earth News), inoltre, hanno dimostrato che le uova da allevamento biologico o all’aperto sarebbero più ricche di omega 3, vitamine A, E, D, B12, beta carotene, acido folico e conterrebbero meno colesterolo di quelle in gabbia.

Ai tavoli LAV, i cittadini potranno anche firmare le cartoline-appello rivolte ad amministrazioni locali e supermercati invitandoli così a preferire le uova di galline libere, e sostenere questa campagna per restituire la libertà alle galline e portare a casa il tradizionale uovo di cioccolato fondente della LAV (commercio equo e solidale), in cambio di un piccolo contributo (minimo 11 euro).

La vita nelle gabbie di batteria impedisce alle galline i più elementari comportamenti etologici: come muoversi, aprire le ali o fare bagni di polvere. Il pavimento in fil di ferro provoca dolore e lacerazioni alle zampe, mentre la mancanza di spazio e la vicinanza forzata con altre galline crea loro stress che può indurle a comportamenti aggressivi verso i simili o favorire altre patologie.

A supporto della campagna è on line da oggi il nuovo mini sito web www.gallinelibere.lav.it sviluppato da CoockiesADV.Com per la LAV. Con una grafica particolarmente accattivante, il sito coinvolge il visitatore in un percorso allegro, colorato e ricco di animazioni, lungo un itinerario attraverso il quale potrà imparare, divertendosi, cosa significano gli allevamenti intensivi per le galline, dal punto di vista della loro salute. A guidarlo, una gallina super eroe che, nei panni di Superman e di altri personaggi noti per il loro coraggio, riuscirà a liberarsi dalla gabbia in cui è imprigionata.

«Navigando nel sito, inoltre, il visitatore capirà come riconoscere le uova in relazione al sistema di allevamento e potrà avere un ruolo attivo nell’obiettivo finale di restituire la libertà alle galline: anche on line sarà possibile firmare le cartoline indirizzate a comuni e supermercati e coinvolgere i propri amici in questa battaglia per restituire dignità alle galline», commenta Roberto Bennati, vicepresidente della LAV.