«Tensioni» sui titoli di stato portoghesi
Il Premier respinge i sospetti sui conti e attacca le agenzie rating. Nel 2009 il deficit di bilancio ha raggiunto il 9,3 per cento del Pil
LISBONA - Il premier del Portogallo José Socrates respinge i sospetti avanzati sulle finanze pubbliche del suo paese, e attacca le agenzie di rating puntando il dito sulla loro credibilità. Assieme alla Grecia e alla Spagna, il Portogallo è tra i paesi dell'area euro in cui in questa fase di deriva dei conti pubblici - un altro pesante lascito della crisi economica - si sono concentrate le tensioni di mercato.
Intanto oggi l'attenuarsi delle tensioni sui titoli di Stato ellenici si scarica in parte proprio sui bond pubblici portoghesi, rileva il Financial Times che da settimane, con numerosi articoli, mantiene in primo piano il tema degli 'anelli deboli' dell'Eurozona. «Non capisco questi sospetti nei confronti del mio Paese. Mi si deve spiegare in cosa la nostra situazione è diversa e più preoccupante rispetto a quella di altri - ha detto Socrates in un'intervista al quotidiano Libération -. Siamo in linea con quanto accaduto in tutto il mondo dopo la crisi».
Si stima che nel 2009 il deficit di bilancio portoghese abbia raggiunto il 9,3 per cento del Pil, un valore «della stessa proporzione» della media del G20, dice il premier. Un deficit legato anche agli sforzi compiuti per aiutare l'economia, «che hanno funzionato - ha proseguito Socrates - il Portogallo è stato uno dei primi paesi ad uscire dalla recessione, nel secondo trimestre». Semmai i problemi ci sono alle agenzie di rating, che hanno sollevato questioni su conti portoghesi: «Non ci scordiamo che sono state incapaci di valutare i rischi sfociati nella grave crisi in cui ci troviamo».
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