11 ottobre 2024
Aggiornato 17:30
Industria automobilistica

Fiat, sette proposte per Termini. Scajola: riparte il dialogo

Il 5 nuovo round tra azienda-governo-sindacati. Gli operai dell'indotto scendono dal tetto

ROMA - Riparte il dialogo tra governo e Fiat sul destino dello stabilimento di Termini Imerese e qualche spiraglio si apre all'orizzonte. Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, ha annunciato, in occasione dell'incontro con il Lingotto e i sindacati, che sul tavolo del ministero sono arrivate sette proposte per salvare il sito siciliano e che il 5 febbraio, in un nuovo round governo-Fiat-sindacati, verranno esaminate nel dettaglio. Intanto s'allenta la tensione: sono scesi dal tetto i 13 lavoratori della Delivery mail, azienda siciliana dell'indotto Fiat, che da dieci giorni protestavano contro il licenziamento. L'azienda ha fatto retromarcia e concesso la cassa integrazione.

«Con l'incontro di oggi, abbiamo riannodato le fila - ha detto ieri Scajola - per una collaborazione tra governo, Fiat e parti sociali. E questa rinnovata fiducia dei rapporti tiene presente la volontà che cresca la produzione Fiat in Italia in modo sensibile, con la tenuta dei livelli occupazionali». Quanto ai piani di salvataggio per Termini Imerese, il ministro ha sottolineato che ci sono «motivi di riserbo per valutare l'effettiva consistenza di queste proposte» e ha comunque auspicato che dalla Fiat arrivino «risposte sulle prospettive industriali di tutti gli stabilimenti» e che «a Termini rimanga la produzione legata all'automobile». Quanto al capitolo incentivi, Scajola non è entrato nel dettaglio, limitandosi a sottolineare che ci sarà una valutazione in sede europea e che una risposta arriverà «in tempi brevi, in maniera da dare una indicazione chiara alla gente se ci saranno o meno incentivi quest'anno».

I vertici della casa automobilistica torinese, hanno ribadito che «la Fiat non è un'azienda assistita» e che «sugli incentivi 2010 il governo è totalmente libero di decidere per il bene del paese». E per Termini Imerese, l'azienda ha ribadito che è pronta «ad aiutare e sostenere le proposte di riconversione da parte della Regione Sicilia per mantenere in vita l'occupazione, anche quando la produzione cesserà».