24 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Industria automobilistica

Marchionne conferma: chiuderemo Termini Imerese

«Non conosco Cimino e non ho visto niente finora. Fiat ha fatto un lavoro straordinario nel quarto trimestre, e i risultati lo dimostreranno»

DETROIT - L'amministratore delegato di Fiat-Chrysler Sergio Marchionne ha confermato oggi l'impegno della società nel chiudere lo stabilimento di Termini Imerese. Parlando dal salone dell'auto di Detroit, il manager ha detto che «è invariato l'impegno a chiudere Termini Imerese nel 2012».
Gli è stato anche chiesto un commento sull'offerta di Simone Cimino, promotore di una cordata con l'obiettivo di produrre auto ecologiche nello stabilimento siciliano. «Non lo conosco, non ho visto niente finora», ha replicato, aggiungendo però che «noi siamo disposti a lavorare con tutti».

Il manager ha ricordato che i risultati di Fiat per il 2009 sono stati in linea con le aspettative. «Fiat ha fatto un lavoro straordinario nel quarto trimestre, e i risultati lo dimostreranno», ha detto Marchionne. Tra gli obiettivi del gruppo c'è quello di superare il miliardo di euro di utili. I risultati sono attesi per il 25 gennaio.

Marchionne ha anche ricordato che Alfa Romeo non è in vendita ma il 2010, ha aggiunto, sarà un anno decisivo per il marchio, che dovrà dimostrare di sapersi riprendere dalle difficoltà: «Dobbiamo essere realistici con Alfa».

Marchionne ha detto che Chrysler ha ancora riserve di liquidità, e la performance è attualmente migliore del previsto nonostante un 2009 molto difficile. Il momento peggiore per le vendite della casa di Detroit, ha detto, è già passato. «Alla fine arriveremo a guadagnare vendendo macchine», ha detto, «Quello che abbiamo vissuto nel 2009 è una delle esperienze più dolorose che qualsiasi settore può attraversare. Abbiamo avuto una seconda chance grazie a molte persone. Non ho nessuna intenzione di deluderle».

Il governo americano ha acquisito il controllo di Chrysler nell'ambito di un piano di riorganizzazione per evitare il fallimento della società lo scorso anno, e ha venduto una quota del 20% a Fiat. La società italiana potrebbe espandersi fino al 35 per cento.

Marchionne oggi ha accolto la presidente della Camera dei Rappresentanti americana Nancy Pelosi, arrivata a Detroit insieme ad una delegazione del Congresso ad inaugurare il salone in uno dei momenti più difficili per il settore. Marchionne per circa un quarto d'ora ha tenuto una sorta di «lezione» ai parlamentari, lontano dai microfoni, in cui ha vigorosamente spiegato le sue visioni industriali per il futuro. «Mi è dispiaciuto un po' per loro», ha scherzato. Il manager ha comunque profuso un certo ottimismo. «C'è profumo di ripresa», ha detto ai giornalisti, «dobbiamo solo tenere la testa bassa e continuare a spingere».

Marchionne ha anche promesso che Chrysler quest'anno ricomincerà ad assumere se le vendite di automobili e furgoni saranno pari alle aspettative. La società di Detroit sta ristrutturando la sua linea produttiva e necessita di aumentare le capacità, soprattutto in termini di ingegneria e di sviluppo e non ha al momento la manodopera sufficiente per ottener quegli obiettivi. Marchionne non ha offerto una scadenza precisa per il ritorno alle assunzioni, ma pare che questo non avverrà se non nel tardo 2010. «Si tratterà di un procedimento graduale», ha detto.

Al salone Fiat ha presentato oggi la Chrysler Delta, una versione per il mercato americano della Lancia Delta. Il futuro dei due marchi «è totalmente collegato», ha detto Marchionne, e la reazione del pubblico americano gli è apparsa «ottima». «La Lancia continuerà sempre ad esistere, in quale forma e associazione con la Chrysler è da vedersi ancora», ha sottolineato.

Marchionne ha infine annunciato che l'accordo per vendere Chrysler tramite Fiat fuori dagli Stati Uniti è completo «al 90%», sottolineando che la società compierà sforzi per penetrare di nuovo il mercato cinese e che la mentalità adottata è focalizzata sul lungo periodo.