28 agosto 2025
Aggiornato 11:00
La crisi si abbatte sul turismo

Turismo: nel 2009 persi 1,7mld e 75mila posti di lavoro

A scattare questa drammatica fotografia è Federalberghi. Una flessione tra turisti italiani e stranieri pari al 3,8%

ROMA - La crisi si abbatte sul turismo e non fa prigionieri: nel 2009 il settore ha perso 1,7 miliardi di giro d'affari, mentre i disoccupati, tra diretto e indotto, sono 75 mila. A scattare questa drammatica fotografia è Federalberghi, che ha reso noti i dati conclusivi delle analisi volte mensilmente nel corso dell'intero 2009 su un campione di circa mille imprese distribuite sull'intero territorio nazionale e rappresentative per classificazione di stelle.

«'Dopo la fugace boccata d'ossigeno registrata dal turismo italiano durante le recenti festività natalizie e di fine anno - ha commentato il presidente di Federalberghi Bernabo' Bocca - arrivano adesso i primi risultati a consuntivo del 2009. Ed i numeri non lasciano troppo spazio all'ottimismo».

Il 2009 ha chiuso i battenti facendo segnare una flessione, tra turisti italiani e stranieri, pari al 3,8%, «che equivale - ha osservato Bocca - a quasi 10 milioni di pernottamenti in meno ed a circa 3,5 milioni di mancati arrivi, che in termini economici rappresentano, tra spese dirette ed indirette, una perdita economica per il settore di almeno 1 miliardo di euro».

«A questo aggiungiamo gli alberghi italiani - ha continuato - che facendo segnare un calo delle tariffe superiore al il 2%, hanno ridotto i propri introiti di circa 700 milioni di euro e sono stati costretti a lasciare a casa il 4,7% della forza lavoro, che è equivalso a licenziare o non riassumere quasi 12 mila persone nel comparto alberghiero, mentre a livello settoriale la contrazione è stata di circa 50 mila unità, alle quali vanno aggiunti altri 25 mila addetti dell'indotto ».

«Come si vede - ha sottolineato il Presidente di Federalberghi - il turismo italiano nel 2009 ha perso complessivamente in termini economici qualcosa come 1,7 miliardi di euro, ha momentaneamente estromesso dal mercato del lavoro 75 mila persone e si accinge ad affrontare un 2010 nell'incertezza più totale».

«L'invito, a questo punto - ha concluso Bocca - di fronte ad una situazione ancora altamente incerta sia per l'economia nazionale sia per quella mondiale, è rivolto ad un sereno ma rapido confronto tra tutti gli attori in causa: Governo, Regioni, Sindacati, Imprese affinché si giunga in tempi brevissimi alla costituzione di un tavolo di lavoro in grado di analizzare la situazione ed approntare misure indispensabili per frenare da un lato la caduta del mercato ed interrompere dall'altro l'emorragia di lavoratori».