25 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Situazione più difficile in Spagna, Francia, Germania e soprattutto Gran Bretagna

Il debito delle famiglie italiane cresce meno della media UE

I dati della Cgia di Mestre rivelano che l'indebitamento ha superato i 524 miliardi di euro

ROMA - Il debito complessivo delle famiglie italiane ammonta a 524 mld di euro. Importo molto più contenuto di quello registrato nei principali paesi europei. Nel 2009, in termini di indebitamento medio per famiglia, abbiamo toccato la soglia dei 21.270 Euro. Secondo un'analisi elaborata dall'Ufficio studi della CGIA di Mestre, nel 2009 si stima che l'indebitamento complessivo delle famiglie italiane ha raggiunto quota 524,1 mld di Euro.

Seppur in crescita, è un importo più contenuto di quello registrato nei principali Paesi dell'Ue. In Spagna, ad esempio, l'indebitamento delle famiglie ha toccato la quota di 896,7 mld di Euro; in Francia è di 942,4 mld di Euro; in Germania di 1.515,2 mld di Euro e nel Regno Unito, addirittura, di 1.605,3 mld di Euro. In Italia, in termini di indebitamento per famiglia, l'importo medio nel 2009 è stato di 21.270 Euro, contro i 36.150 Euro registrati in Francia, i 37.785 Euro dei tedeschi, i 55.886 degli spagnoli e i 63.477 euro degli inglesi.

Sempre dall'analisi dei dati si evince che i 524 miliardi di euro di debiti dei nuclei familiari italiani incidono sul PIL nazionale per il 34,2%. Un valore ben lontano da quello rilevato in Francia dove gli oltre 942 miliardi fanno arrivare tale rapporto al 49,1%. Mentre i risultati più preoccupanti giungono da Germania, Spagna e, soprattutto dal Regno Unito. Oltre Manica l'indebitamento delle famiglie, pari come dicevamo a 1.605 miliardi di euro, incide per più del 100% sul PIL. In Spagna, invece, il rapporto dei debiti delle famiglie sul PIL scende, ma non di molto, toccando quota 83,6% mentre in Germania il peso dei debiti sul PIL è pari al 63,5%.

«Seppur in affanno le famiglie italiane sono le meno indebitate d'Europa - commenta Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre - Le statistiche non lasciano dubbi: nonostante gli effetti della crisi non accennano a diminuire, reggiamo il confronto con gli altri paesi Ue. Abbiamo i nostri conti pubblici che continuano a peggiorare ma, fortunatamente, livelli di risparmio privato molto elevati e quote di indebitamento delle famiglie italiane molto contenute».