29 marzo 2024
Aggiornato 10:00
E' senza lavoro il 26,5% dei giovani

Disoccupazione all'8,3% a Novembre

«Quadro negativo» anche per i dati sul deficit/Pil che nei primi nove mesi dell'anno è schizzato oltre il 5,2%

ROMA - Disoccupazione a livelli record per l'Italia a novembre, con un quadro negativo anche per i dati sul deficit/Pil che nei primi nove mesi dell'anno è schizzato oltre il 5,2%, quasi raddoppiando rispetto allo stesso periodo dell'anno prima. Il tasso dei «senza lavoro» ha toccato il livello più alto dal 2004: i disoccupati sono oltre quota 2 milioni.

A novembre, ha comunicato l'Istat, il numero di persone in cerca di lavoro è stato di 2,079 milioni, in aumento dell'1,5% rispetto a ottobre (+30mila persone) e del 17,7% nel confronto con lo stesso mese dell'anno prima (+313mila). Il tasso di disoccupazione è salito all'8,3% dall'8,2% di ottobre, raggiungendo il valore massimo dall'aprile del 2004.

I sindacati compatti giudicano preoccupanti le cifre destinate - dice il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, a peggiorare, e invitano il governo ad adottare misure immediate.
Dopo i dati negativi sull'impennata della Cassa integrazione, più che triplicata rispetto allo scorso anno, oggi sono arrivati i dati neri sull'occupazione. A perdere il posto di lavoro sono stati in circa 400mila rispetto a novembre 2008, con gli occupati scesi a 22,876 milioni, in calo dello 0,2% rispetto a ottobre (-44mila persone) e dell'1,7% nel confronto con lo stesso mese del 2008 (-389mila). A preoccupare è soprattutto il dato sulla disoccupazione giovanile: si è attestata al 26,5%, segnando una riduzione di 0,1 punti percentuali rispetto a ottobre e un aumento di 2,9 punti nel confronto con lo stesso mese dell'anno prima.

Per Angeletti i dati «erano scontati». Anzi il numero dei 'senza lavoro' crescerà ancora nel 2010 «di ulteriori 200mila unità». Sulla stessa linea la Cisl che parla di «situazione critica» soprattutto per «il tasso di disoccupazione giovanile». Per Giorgio Santini nel 2010, accanto alla proroga degli ammortizzatori sociali, è necessario un investimento, da parte del Governo, delle Regioni e delle parti sociali, in politiche attive per favorire il rapido reimpiego dei disoccupati e dei cassintegrati». Più dura la Cgil che invita l'esecutivo ad abbandonare le previsioni ottimistiche. Il sindacato chiede al governo di aprire una discussione organica sulla riforma degli ammortizzatori sociali.