Giappone, il neo ministro chiede la svalutazione dello yen
Linea inusualmente esplicita e con un obiettivo: dollaro a 95 yen. Reazione immediata sul mercato dei cambi
TOKYO - Non perde tempo il neo ministro delle Finanze del Giappone, Naoto Kan, lanciandosi al debutto sullo spinoso nodo dei cambi, e assumendo un'inusualmente esplicita posizione per la svalutazione dello yen. Con tanto di obiettivo dichiarato: la divisa nipponica si dovrà deprezzare fino a far salire il dollaro a 95 yen, un livello «appropriato», ha detto e su questo obiettivo il ministro intende lavorare in stretto contatto con la Banca del Giappone. Dichiarazioni che hanno innescato una immediata reazione sul mercato dei cambi, con il dollaro a 92,805 yen quando in Europa è metà mattina, mentre prima della sparata di Kan si attestava a 92,20 yen.
CAMBIO DI PASSO - Il debutto segna un chiaro mutamento di orientamento del nuovo titolare delle Finanze. Il suo predecessore, il 77enne Hirohisa Fuji, che ufficialmente ha lasciato per motivi di salute, vantava una lunga esperienza in campo economico e sulla questione dei cambi aveva mantenuto molta prudenza. Tanto da lasciar apprezzare notevolmente lo yen, con il dollaro sceso a un minimo di 14 anni a 84,83 yen lo scorso ottobre; poi un mutamento di toni ha innescato un progressivo ridimensionamento della divisa nipponica.
POLITICO POPOLARE - Kan, 63enne, già vice premier e carica che mantiene, scelto a sorpresa dei mercati da parte dello stesso premier Yukio Hatoyama, ha un profilo ben diverso. E' considerato un politico popolare in Giappone, con un'indole audace e schietta, che difficilmente trova predecessori sulla guida del ministero economico, solitamente occupata da esponenti con profili tecnici specifici. In passato ha espresso valutazioni critiche sulla linea seguita dalla Banca del Giappone.
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