28 agosto 2025
Aggiornato 10:00
Previsti 2 miliardi di Investimenti

Scajola: al via i «Contratti di Innovazione»

«Eccellenza, rigore e risultati in tempi certi sono le parole d'ordine su cui abbiamo puntato»

ROMA - Il Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, ha firmato il decreto ministeriale che da' via libera ai nuovi «contratti di innovazione tecnologica» che dovrebbero attivare investimenti per circa 2 miliardi di euro. «Eccellenza, rigore e risultati in tempi certi sono le parole d'ordine su cui abbiamo puntato nei «contratti di innovazione» per consentire alle imprese italiane di conquistare nuovi traguardi nelle produzioni e nei servizi ad alto valore aggiunto», ha spiegato il Ministro Scajola. «Siamo convinti che questo nuovo strumento aggiunga un altro elemento importante al quadro della rinnovata alleanza strategica tra imprese, sistema bancario e Stato per il rafforzamento della competitività del Paese» ha aggiunto il ministro ricordando che «i progetti finanziati potranno avere una durata massima di 3 anni».

Si tratta, spiega il Ministero in una nota, di progetti innovativi di importo superiore a 10 milioni di euro, che si realizzeranno attraverso le partnership tra pubblico e privato grazie ad un processo di negoziazione. «Le risorse disponibili per il finanziamento di questo nuovo strumento - sottolinea il MSE - in grado di consentire alle imprese un volume d'investimenti pari a circa 2 miliardi di euro, permetteranno ad oltre 30 mila ricercatori di lavorare per agganciare le sfide tecnologiche del prossimo futuro».

In base al decreto, le imprese e gli enti di ricerca sottoscrivono un accordo con la controparte pubblica; lo stanziamento avverrà attraverso una combinazione di prestito agevolato e contributo diretto alla spesa. Passeranno solo 4 mesi dalla presentazione del progetto di massima all'approvazione del piano definitivo. Il finanziamento pubblico sarà affiancato da un finanziamento bancario ordinario a tasso di mercato, a garanzia della validità dell'investimento proposto dalle imprese. Il finanziamento pubblico agevolato potrà arrivare a coprire fino all'80% dei costi, mentre nelle regioni del Mezzogiorno il contributo diretto alla spesa potrà arrivare fino al 40 % per le piccole imprese e per gli organismi di ricerca, al 30% per le medie imprese e al 20% per quelle grandi.

La combinazione specifica di modalità e intensità agevolative verrà definita per ciascun progetto durante la fase negoziale. Nelle regioni del Mezzogiorno potrà essere utilizzata anche la sola modalità del contributo diretto alla spesa. Per il finanziamento pubblico agevolato si potrà contare su una prima dote di risorse finanziarie pari a 1 miliardo di euro, a valere sul «fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca' costituito presso la Cassa Depositi e Prestiti. Altre risorse saranno messe a disposizione del Mezzogiorno con una più significativa incidenza di risorse riservate ai contributi diretti alla spesa.