19 aprile 2024
Aggiornato 18:00

Finanziaria, si va verso la fiducia alla Camera

Bersani: «E' cazzotto in faccia». Opposizione propone scambio: taglio emendamenti ma no fiducia

ROMA - Una sforbiciata drastica agli emendamenti per l'Aula in cambio di una discussione sulla Finanziaria senza ricorso alla fiducia. E' lo 'scambio' che l'opposizione propone al governo dopo lo scontro in commissione dei giorni scorsi che ha portato la minoranza ad abbandonare i lavori in segno di protesta contro il maxiemendamento del relatore che riscrive tutta la manovra, senza nessuno spazio per le proprie richieste.

BERSANI - Si appella al presidente della Camera il segretario del Pd Pierluigi Bersani perché faccia valere il ruolo del Parlamento. «Non si era mai vista una fiducia messa in commissione - attacca Bersani - formalmente è tutto regolare, ma nella sostanza è un cazzotto in faccia alla discussione».

TREMONTI - Taglia corto sul metodo il ministro dell'Economia Giulio Tremonti che intervenendo in Aula, presente anche Bersani fra i ranghi dell'opposizione, rivendica il buon lavoro, «intenso e prolungato» svolto in commissione. «Ora - dice - siamo qui non per discutere sul metodo ma per avviare la discussione d'Aula». E proprio in Aula si è svolto un colloquio fra il ministro e il segretario del Pd: una stretta di mano, un breve scambio di battute e nulla di più.

LA PROPOSTA DELL'OPPOSIZIONE - All'avvio dell'esame in Assemblea, Pd, Idv e Udc annunciano la disponibilità a tagliare le proprie proposte ma chiedono al titolare del Tesoro di non bloccare la discussione nel merito blindando la manovra con la fiducia. Parla di «maxiesproprio del Parlamento» il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, Michele Ventura (Pd) chiede «un normale confronto democratico sulla Finanziaria», mentre Antonio Borghesi dell'Italia dei Valori dico 'no' alla «mannaia del voto di fiducia». Per il governo parla il viceministro Giuseppe Vegas che ritiene «scellerato» lo scambio proposto dalle opposizioni.