Rotondi «contro» la pausa pranzo
Il ministro per l'Attuazione del programma di governo: «Intanto chiudiamo buvette Montecitorio che costa e fa ingrassare»
ROMA - Abolire la pausa pranzo dei lavoratori per «redistribuirla meglio» nell'arco della giornata. E' il ministro Gianfranco Rotondi, responsabile dell'Attuazione del Programma del Governo Berlusconi, a prospettarlo, ben attento però a non essere tacciato, «brunettismo». Motivo per cui la prima «mensa» che chiede di chiudere non è quella di un ufficio pubblico ma quella dei parlamentari: la buvette di Montecitorio.
DISTRIBUIRLA MEGLIO - «Le ore più produttive - dice il ministro ospite del programma tv web KlausCondicio, in onda su YouTube - sono proprio quelle in cui ci si accinge a pranzare. Chiunque svolga un'attività in modo autonomo, abolirebbe la pausa pranzo. Casomai sarebbe meglio distribuirla in modo diverso, come avviene negli altri Paesi».
CHIUDIAMO LA BUVETTE - Dall'auspicio alla proposta, per Rotondi il passo è breve: «Chiudiamo la buvette. Costa troppo e fa ingrassare i parlamentari». E sarebbe interessante capire perché gravi in modo così pesante sul bilancio della Camera - afferma -. Si parla di 5 milioni di euro. Demagogia a parte, penso che non sia economico e che se ne potrebbe fare a meno. I parlamentari mangiano troppo, ingrassano e questo non è sano. Non è una questione brunettiana ma di condizione fisica, visto che ne guadagnerebbero in salute. Si tratta semplicemente di non gravare ulteriormente sui contribuenti».
«Non sono mai salito su un aereo di Stato - racconta ancora di sè il ministro della componente neodc del Pdl - uso pochissimo l'auto di servizio, sono parsimonioso col denaro pubblico e faccio attenzione anche alle spese minute. Come il presidente del Consiglio, vado in giro persino a spegnere le luci negli uffici. Sono assolutamente in linea con le idee degli italiani sul risparmio del denaro pubblico».
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