28 marzo 2024
Aggiornato 19:30
Lavoro e Pensioni

Draghi: «Alzare età pensionabile». Sacconi: «Non serve»

Il Governo frena le sollecitazioni della Banca d'Italia

ROMA - Nessun anticipo per la riforma prevista dal dl anticrisi che adegua progressivamente a partire dal 2015 l'età pensionabile in base alle aspettative di vita. Ad affermarlo il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi che ha replicato tanto alla sollecitazione arrivata dal governatore della Banca d'Italia Mario Draghi sul tema della riforma delle pensioni che al presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia che, pur riconoscendo i passi in avanti compiuti, ha chiesto un'accelerazione in questo senso.

«E' una strana storia questa delle pensioni - ha detto Sacconi - Pochi mesi fa con il dl anticrisi abbiamo introdotto una norma secondo la quale a partire dal prossimo anno e per cinque anni noi monitoreremo attraverso l'Istat l'aspettativa di vita e al termine di questo periodo nel 2015. In quel caso per un massimo di tre mesi in sede di prima applicazione l'età della pensione si innalzerà in relazione all'innalzamento della vita».

Anticipi non sono possibili «perché è costruito in termini tali che occorre un arco temporale, ragionevolmente di 5 anni appunto, adeguato per essere apprezzata».

Draghi aveva rilevato che per garantire in futuro un trattamento pensionistico adeguato al numero crescente di pensionati occorre elevare l'età media di pensionamento per tener conto dell'allungarsi dell'aspettativa di vita media. «Il tasso di copertura assicurato dal pilastro pubblico ai futuri pensionati sarà più basso, a parità di età di pensionamento, di quello che il sistema ha garantito finora. Per assicurare prestazioni di importo adeguato a un numero crescente di pensionati è quindi indispensabile un aumento significativo dell'età media effettiva di pensionamento».