24 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Crisi agricoltura

La cooperazione agricola chiede progetto di rilancio e interventi mirati

Bruni: «Prioritarie la centralità dei produttori agricoli e il rafforzamento delle aggregazioni»

ROMA - «Per l’inedita fase di gravità che attraversa oggi tutta l’agricoltura italiana occorrono un intervento complessivo a carattere strutturale e l’adozione di misure specifiche per il rilancio del settore». Lo ha detto oggi Paolo Bruni a nome delle organizzazioni Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare e Agci-Agrital nel corso della audizione presso la Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati sulle questioni riguardanti il settore agricolo e agroalimentare.

«Il progetto complessivo a nostro avviso dovrà fare perno su due pilastri: la centralità dei produttori agricoli dalla produzione al mercato, attraverso: il potenziamento e l’ammodernamento delle aziende agricole di base, la riduzione dei costi di produzione delle materie prime, l’alleggerimento della burocrazia e una maggiore garanzia al consumatore sull’origine delle materie prime e sulla qualità dei prodotti. Il secondo binario è la distintività del Made in Italy, che si traduce nel rafforzamento delle aggregazioni societarie, in maggiori investimenti per le innovazioni di processo e di prodotto e per l’internazionalizzazione, tutti interventi che rafforzano la competitività delle imprese agricole a la valorizzazione sul mercato dei loro prodotti».

Le tre sigle cooperative hanno poi proposto una serie di misure rivolte all’agricoltura nel suo complesso e alcuni interventi specifici per favorire le aggregazioni societarie a partire da quelle cooperative.
Tra gli interventi generali, il rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale con risorse adeguate (servono almeno 200 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2010-2012), la stabilizzazione degli sgravi contributivi in agricoltura previsti per le zone agricole svantaggiate e montane; la ricostituzione del Fondo per le crisi di mercato con una dotazione di almeno 150 milioni di euro per gli anni 2010 e 2011; l’avvio della revisione del Decreto Legislativo sulla regolazione dei mercati con particolare riferimento alla necessità di predisporre norme più stringenti in materia interprofessionale al fine di coinvolgere tutti i soggetti della filiera in intese vincolanti.

Per favorire invece la competitività con particolare riguardo alle forme associate e cooperative, è stato richiesto:
- l’attribuzione di un credito d’imposta per la cooperative agricole ed agroalimentari pari alla defiscalizzazione del 50% degli utili reinvestiti in macchinari previsti per le altre società con l’art. 5 della legge n.102/2009;
- la concessione di un credito d’imposta per le cooperative agricole ed agroalimentari che realizzano concentrazioni, pari al beneficio fiscale di cui godono le altre società per analoghi processi;
- il recepimento delle misure europee anticrisi temporanee che prevede l’allentamento di talune restrizioni alle imprese, ovvero la possibilità di abbattere gli oneri finanziari, di capitalizzare le PMI, di erogare «de minimis plus» e di incidere sui sovracosti per le normative ambientali.
- il rifinanziamento del credito d’imposta per la promozione dei prodotti agricoli sui mercati esteri e la contestuale modifica delle relative disposizioni.

Le centrali Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare e AGCI-Agrital rappresentano oltre 5.400 cooperative e consorzi di secondo grado, 780.000 soci e un fatturato complessivo di 35 miliardi di euro.