28 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Economia. Agricoltura

Audizione alla Camera del Presidente di Confagricoltura Vecchioni

«Necessarie politiche adeguate per fronteggiare la crisi»

ROMA - «Servono immediati interventi nazionali, regionali e comunitari per fronteggiare la crisi dei mercati e dei redditi degli agricoltori.» Lo ha ribadito oggi il presidente e della Confagricoltura Federico Vecchioni davanti alla Commissione Agricoltura del Senato durante l’audizione sulla crisi dei mercati agricoli, che ha parlato di «scelte determinanti e strategiche che chiariscano davvero qual è il ruolo che si vuole garantire al settore agricolo nell’economia del Paese.»

La Finanziaria 2010 congela le previsioni già articolate nella manovra dello scorso anno, rinviando la valutazione ad un impegno di nuove risorse solo a metà novembre, quando saranno noti i riscontri sull’applicazione dello scudo fiscale.

«Ma l’agricoltura non può aspettare; - ha detto il presidente Vecchioni - le imprese sono arrivate ad un tale livello di difficoltà da mettere a repentaglio la loro stessa sopravvivenza.»

Le misure richieste da Confagricoltura riguardano il Fondo di Solidarietà nazionale (250 milioni di euro, con portata retroattiva agli anni 2008-20099), la conferma delle agevolazioni contributive per le zone svantaggiate e montane (200 milioni di euro), la riduzione del cuneo fiscale per le aree non agevolate del Centro-Nord (6 milioni di euro), la proroga delle agevolazioni per il gasolio agricolo (48 milioni di euro), l’estensione della «Tremonti ter» alle imprese individuali per gli investimenti in macchinari e attrezzature (300 milioni di euro), il rifinanziamento delle agevolazioni tributarie per il riordino fondiario a favore della piccola proprietà contadina (140 milioni di euro).

«Va poi ripristinata - ha proseguito il presidente di Confagricoltura - la dotazione per finanziare i contratti di filiera. Sono oltre 400 milioni di euro non più disponibili per le aree sottoutilizzate e indispensabili per rilanciare lo sviluppo agricolo e rurale. In totale si tratta di circa 1.200 milioni di euro, la cui copertura può essere garantita dai residui in conto capitale accertati dalla ragioneria generale dello Stato per il Mipaf al 2009».

Accanto a questi interventi urgenti occorre agire per alleggerire la burocrazia sugli adempimenti e sulla razionalizzazione della spesa pubblica (le sole spese di funzionamento di Agea, dopo la riforma dell’Aima sono passate dagli equivalenti 86 milioni di euro l’anno del 1996 ai 245 milioni della media 2004-2008).

A livello europeo, vanno trovati strumenti nuovi, e nell’immediato va istituito un fondo anticrisi, finanziato con risorse comunitarie e cofinanziato dagli Stati membri. Per il futuro, vanno confermate, dopo il 2013, le risorse attualmente assegnate al settore.

«Riguardo alla programmazione degli interventi di sviluppo rurale - ha sottolineato Vecchioni - la lentezza della spesa ha fatto sì che al giugno 2009 ci siano quasi 800 milioni di euro l’anno non utilizzati sui primi due anni di programmazione».

Tra gli interventi per superare la crisi il presidente della Confagricoltura ha indicato anche la «semplificazione».

«Semplificare - ha detto Vecchioni - per una azienda agricola significa risparmiare, e quindi risorse aggiuntive».

In particolare il presidente Vecchioni ha fatto riferimento al sistema semplificato di tenuta di contabilità Iva per le imprese con un fatturato fino a 7000 euro, che potrebbe essere esteso anche a quelle con un volume di affari superiore; allo snellimento delle procedure per l’assegnazione del gasolio agricolo e all’alleggerimento delle modalità di erogazione dei premi Pac.