28 agosto 2025
Aggiornato 03:30
Primi, timidi segnali di ripresa economica in Italia

Il FMI rialza stima PIL 2010 Italia a +0,2%

Confermata la stima del calo del 5,1% del nel 2009. Avanza disoccupazione oltre 10%. Pochi margini politiche stimolo

ROMA - Primi, timidi, segnali di ripresa economica in Italia con il Fondo Monetario Internazionale che ha rivisto al rialzo le sue previsioni di crescita del Pil per il 2010. Il World Economic Outlook - presentato ufficialmente oggi nell'ambito degli incontri annuali in corso a Istanbul - stima ora una crescita positiva dello 0,2% con un miglioramento di 3 decimi di punto rispetto al -0,1% stimato a luglio.

Disoccupazione al 10% - Quest'ultima proiezione era stata a sua volta rialzata in analoga misura rispetto alla stima di aprile di -0,4%. Resta per invece confermata la stima del calo del 5,1% del Pil tricolore nel 2009 che ad aprile era stata invece drasticamente peggiorata (-0,7 punti). Diventa intanto sempre più difficile la situazione della disoccupazione, che l'anno prossimo scavalcherà il 10% della forza lavoro mentre resta limitato lo spazio per politiche di stimolo all'economia rispetto ad altri Paesi.

Strauss-Kahn: «Riforme strutturali» - Il miglioramento delle previsioni era stato anticipato nei giorni scorsi dal direttore del Fmi, Dominique Strauss-Kahn che aveva illustrato l'effetto di «trascinamento» del quale inizia a beneficiare l'economia italiana grazie al miglioramento dell'economia tedesca e francese. Rimarcando allo stesso tempo la necessità di riforme strutturali per combattere il rischio-disoccupazione.

E proprio i dati più recenti suggeriscono che in Europa il ritmo del rallentamento economico sta riducendosi con il Pil della zona euro che nel secondo trimestre del 2009 si è contratto meno del previsto e con Francia e Germania che hanno messo a segno tassi di crescita finalmente positivi e che per l'anno prossimo sono accreditate di un +0,3% e di un +0,9%.

Conti pubblici e stimoli all'economia - Se molti Paesi hanno, in questi mesi di grave crisi economica internazionale, impegnare «importanti» risorse di bilancio, con Paesi come Germania, Spagna e Regno Unito che hanno messo in campo ingenti risorse discrezionali, «Paesi con minor margine di manovra come Italia e Grecia e la maggior parte delle economie emergenti non si sono trovati nelle condizioni di varare importanti stimoli all'economia».