14 febbraio 2025
Aggiornato 16:30
Economia. Turismo

In estate più turisti del previsto, ma portafogli chiusi

Indagine Fipe-Confcommercio: spesi 1,2 miliardi in meno del 2008

ROMA - Più turisti rispetto alle previsioni, ma i portafogli sono rimasti chiusi. È la fotografia dell'estate secondo un'indagine del centro studi della Fipe, la Federazione italiana pubblici esercizi (aderente a Confcommercio).

Uno studio realizzato a consuntivo della stagione, che conferma «che all'estate non si rinuncia facilmente: si tende ad accorciare il periodo del soggiorno, magari ci si organizza meglio con fine settimana più lunghi e frequenti, ma non esiste estate senza viaggi. Anzi - sottolinea la Fipe - nonostante la crisi economica che ha tenuto ben chiuso il portafoglio dei vacanzieri (rispetto all'anno scorso hanno speso 1,2 miliardi di euro in meno), le presenze turistiche hanno fatto registrare un andamento migliore di quello previsto».

Se gli operatori ottimisti all'inizio della stagione erano solo il 15% - spiega il centro studi - «a riconoscere che il movimento turistico è andato meglio adesso è il 39% del campione». Infatti, il calo di presenze rispetto all'anno prima - che secondo la stima doveva attestarsi intorno allo 0,8% - è rimasto contenuto, toccando solo lo 0,2%. Bene è andato il turismo degli italiani, dove il leggero aumento dello 0,1% rispetto al 2008 «ha fatto tirare un sospiro di sollievo a chi prevedeva un calo dello 0,5%». Più contenuto del previsto anche il calo dei turisti stranieri, passato da -1,8% delle previsioni a -1,2% effettivamente registrato.

Tra le destinazioni turistiche, in particolare, bene il mare, i centri minori e le città d'arte, mentre c'è stato meno interesse per la montagna. «Sarebbe però un errore - afferma la Fipe - archiviare la stagione senza tenere conto dell'elevata variabilità delle diverse situazioni territoriali. Le migliori performance si sono registrate soprattutto nelle località che hanno saputo praticare forti politiche di prezzo, hanno cominciato a cambiare il modello di sviluppo turistico investendo sull'integrazione di diversi servizi, hanno potuto contare su condizioni ambientali ottimali». Sulle coste, ad esempio, «le bandiere blu da un lato e le emergenze ambientali dall'altro hanno fatto la differenza tra successo e insuccesso».

«Sono segnali importanti - conclude il presidente della Fipe, Lino Enrico Stoppani - che dobbiamo interpretare e trasformare in strategie e progetti se vogliamo rilanciare il settore».