23 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Economia. Crisi USA

A un anno da crack Lehman, americani preoccupati su economia

Sondaggio Ap: «80% intervistati considera debole stato economia»

NEW YORK - A un anno dal fallimento di Lehman Brothers, che ha segnato l'inizio del tracollo finanziario peggiore dalla Grande Depressione, l'opinione degli americani è che l'economia del loro paese sia ancora debole e che il governo abbia adottato finora poche contromisure per evitare lo scoppio di un'altra crisi. Lo suggerisce un ultimo sondaggio Associated Press-Gfk.

Sette persone su dieci non sono soddisfatte della gestione della crisi da parte delle autorità e ritengono che Barack Obama non abbia posto gli adeguati paletti per scongiurare un nuovo scivolone della finanza. Inoltre l'80% degli intervistati considera «deludenti» le condizioni dell'economia e la maggior parte di loro ha il timore di non riuscire a pagare i conti a fine mese.

Obama tuttavia non è generalmente visto come il responsabile della recessione. Solo una persona su cinque gli dà la colpa della crisi. Mentre è il suo predecessore, l'ex presidente George W. Bush, il bersaglio delle critiche. Il 54% considera il passato governo il colpevole del crack di Wall Street. Mentre 19% fa addirittura risalire gli errori all'amministrazione Bill Clinton. E' comunque sulle banche che ricadono le maggiori responsabilità: il 79% è convinto che siano loro le cause della crisi. Il 68% punta il dito sul governo per non aver regolato adeguatamente le attività degli istituti finanziari. Mentre per il 65% degli intervistati il crack finanziario è stato scatenato dall'imprudenza di quegli americani che si sono indebitati senza la sicurezza di riuscire a pagare i prestiti.

Per quanto riguarda il consenso sul piano di stimoli, sono arrivate notizie un pochino migliori rispetto al passato. Il 17% degli intervistati adesso è convinto che gli aiuti decisi dal governo abbiano fatto bene all'economia. Una crescita del 10% rispetto a luglio.

Un altro dato che segnala le difficoltà degli americani è il loro timore di dover affrontare improvvise e costose spese mediche. Le paure aumentano. Ad agosto la percentuale di chi teme un impoverimento economico per colpa di una malattia è salita del 7% rispetto a luglio, a quota 68 per cento. La stessa percentuale ha paura che nel giro di poco tempo il valore del proprio portafoglio azionario e degli investimenti per la pensione subiscano un pericoloso calo.