18 aprile 2024
Aggiornato 19:00
Resta -5,1% 2009

Fmi rialza ancora stima Pil 2010 Italia a + 0,2%

Strauss Kahn: «Effetto traino Germania e Francia ma servono riforme»

NEW YORK - Nuovo rialzo delle previsioni di crescita del Pil italiano nel 2010 da parte del Fondo Monetario Internazionale che, nell'ultimo aggiornamento della bozza del World Economic Outlook - che verrà presentato ufficialmente a ottobre - stima ora una crescita positiva dello 0,2% con un miglioramento di 3 decimi di punto rispetto al -0,1% stimato a luglio. Quest'ultima proiezione era stata a sua volta rialzata in analoga misura rispetto alla stima di aprile di -0,4%. Resta per ora invece confermata la stima del calo del 5,1% del Pil tricolore nel 2009 che ad aprile era stata invece drasticamente peggiorata (-0,7 punti).

Il miglioramento delle previsioni era stato ampiamente anticipato dallo stesso direttore del Fmi, Dominique Strauss-Kahn che in un'intervista al Sole 24 Ore pubblicata oggi, pur senza specificare le cifre aveva illustrato l'effetto di «trascinamento» del quale inizia a beneficiare l'economia Italiana grazie al miglioramento dell'economia tedesca e francese. Rimarcando allo stesso tempo la necessità di riforme strutturali per combattere il rischio-disoccupazione.

«La ripresa - ha detto Strauss Kahn nell'intervista - verrà, ma sarà debole. Ci sono differenze, ma l'Eurozona è ora altamente integrata e, se le due economie più grandi si riprendono, questo avrà un effetto sugli altri; per questo nel prossimo Weo le previsioni sull'Italia verranno riviste al rialzo, grazie all'aumento della domanda estera. Per evitare di uscire dalla crisi con una crescita debole, noi sollecitiamo tutti i governi europei, non solo quello italiano, ad adottare la strategia di Lisbona per aumentare il potenziale di crescita: spinta all'innovazione, riforme dei mercati del lavoro e dei prodotti, riforma del settore finanziario. E tutto questo prima della fine della crisi, altrimenti il rischio è una crescita bassa dopo la crisi, il che significa continuare con l'aumento della disoccupazione. Fare lo 0,3 invece di -0,3 è meglio, ma non cambia molto. Per questo, la vera questione è affrontare le riforme strutturali. Se ne parla da anni, ma ora è ancora più importante».

Allargando lo scenario all'economia mondiale e al recente vertice G20 finanziario, Strauss-Kahn si è mostrato cautamente ottimista. Il World Economic Outlook che stiamo per pubblicare è migliore - ha detto ancora al Sole 24 Ore - ma non si discosterà molto da quello di luglio. I progressi registrati hanno diverse motivazioni, fra cui la ricostituzione delle scorte e le misure di politica economica di sostegno all'economia, che non dureranno a lungo. La crisi finanziaria, intesa come rischio di collasso di una grande istituzione, come la Lehman, è quasi certamente alle spalle. Per l'economia, stiamo dicendo da un anno che la ripresa arriverà nel primo semestre del 2010. Potrà forse anticipare di un trimestre e sarebbe una buona notizia. Stiamo vedendo la fine del tunnel, ma siamo ancora in crisi. Il vero problema è che ci sono conseguenze sociali, come la disoccupazione che continuerà a crescere per almeno un altro anno».