19 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Agricoltura. Ortofrutta

Zaia in visita allo stabilimento Conserve Italia di Pomposa

Con 300.000 mq di superficie, di cui 120.000 mq coperti, è il più grande d’Europa

BOLOGNA - «Uno straordinario esempio di imprenditoria per l’intero sistema agro-alimentare italiano, impegnato come non mai a vincere le sfide del mercato». Questo è il commento del ministro delle Politiche Agricole, Luca Zaia, durante la visita al moderno impianto Conserve Italia di Pomposa (FE), il più grande d’Europa per dimensioni e quantità di prodotto lavorato (la potenzialità produttiva ammonta a 300.000 tonnellate di materie prime, di cui il 70% provenienti dalle cooperative socie).

«Modello tangibile di valorizzazione della filiera corta, – ha proseguito il Ministro – costante impegno nell’innovazione tecnologica e particolare attenzione al rispetto per l’ambiente contribuiscono significativamente al mantenimento e allo sviluppo di un sistema agricolo di valore assoluto, conferendo a Conserve Italia un ruolo di primo piano nello scenario ortofrutticolo italiano ed internazionale».

Nel ringraziare il Ministro per il suo apprezzamento, il presidente di Conserve Italia, Maurizio Gardini, ha ricordato che dietro a Conserve Italia ed ai suoi marchi Cirio, Valfrutta e De Rica è attiva un’importante filiera italiana del pomodoro, che parte dalle migliaia di produttori agricoli, passa per le cooperative e giunge fino al mercato, fornendo ai consumatori risposte esaurienti in termini di origine della materia prima, qualità e sicurezza alimentare.

Nello stesso tempo, il presidente Gardini ha espresso al Ministro tutta la sua preoccupazione per il drammatico andamento di mercato per pesche e nettarine: un crollo dei prezzi che sta mettendo in ginocchio un comparto fondamentale dell’agricoltura italiana e fa allontanare definitivamente tanti giovani che avevano investito, fiduciosi, nella frutticoltura. «Servono misure urgenti - ha ribadito Gardini al ministro Zaia - a sostegno della produzione delle drupacee, da concordare con tutti i protagonisti della filiera, ma soprattutto da applicare in tempi rapidi per non assistere impotenti alla scomparsa della frutticoltura italiana».

Condividendo appieno le serie preoccupazioni per il mercato delle pesche e nettarine, il presidente di Fedagri-Confcooperative, Paolo Bruni, ha dichiarato: «Aver avuto la possibilità di illustrare al Ministro il prezioso ruolo svolto dalle cooperative per il radicamento e lo sviluppo territoriale ci riempie di grande soddisfazione. Lo stabilimento di Pomposa è uno straordinario esempio di filiera corta, dove la fase industriale viene gestita direttamente dai produttori soci delle cooperative, che collocano i propri prodotti a marchio direttamente presso la Grande Distribuzione e collegano realmente il territorio al mercato».