19 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Ad Arezzo in mutande, a Salerno su tetto

La Rabbia dei precari della scuola

In 7 saliti in cima ex provveditorato durante incontro direttore

ROMA - Mancano ancora tre settimane al via del nuovo anno scolastico, contrassegnati dai tagli agli organici, ma i precari della scuola sono già sul piede di guerra adottando iniziative ad effetto per raccogliere le attenzioni dell'opinione pubblica: ieri hanno si sono presentati in decine per le vie di Arezzo lavando i vetri in mutandoni e t-shirts bianche con scritto «Precario scuola licenziato»; oggi a Fuorni hanno simbolicamente occupato in sette l'Ufficio scolastico provinciale di Salerno, l'ex provveditorato, salendo sul tetto della struttura.

Mentre prosegue l'incontro tra il direttore dell'ufficio scolastico provinciale e una delegazione sindacale di base, in rappresentanza di oltre 100 manifestanti rimasti fuori, i sette precari hanno espresso l'intenzione di rimanere dove sono finché non avranno rassicurazioni: chiedono garanzie, anche attraverso sussidi ad hoc, sul futuro dei 2.000 lavoratori non di ruolo che dal prossimo anno scolastico verranno tagliati a Salerno e provincia.

Le iniziativa di protesta condotte a livello locale si riconducono al piano di tagli deciso dal governo che dal 1° settembre porterà a ridurre gli organici della scuola di circa 42.000 docenti e 15.000 Ata (amministrativi, tecnici ed ausiliari). Tagli che, peraltro, che in base alla legge che li ha autorizzati (la 133/08) verrebbero riconfermati delle stesse dimensioni anche per i due anni scolastici successivi.

In questi giorni, anche se l'abbattimento dei posti si effettuerà su tutto il territorio nazionale, le regioni sino ad oggi più attive nel contrastare la politica dei tagli sono sembrate quelle del sud: nei prossimi giorni iniziative di protesta, sempre coordinate dai precari, sono previste a Taranto, Salerno, Napoli e Agrigento. E con l'inizio della scuola entreranno in azione i sindacati maggiori e firmatari dei contratti nazionali.