3 maggio 2024
Aggiornato 12:30
Oggi nella prefettura di Roma, le parti hanno definito l'accordo

Marcellina, scesi 3 operai dalla torre: «Piccola vittoria»

Spumante e festeggiamenti: «Soddisfatti, ma pronti a tornare sopra»

ROMA - Sono scesi intorno alle 15 i tre operai della ditta Cim di Marcellina a 40 km da Roma che da lunedì scorso erano in 'manifestazione permanente' sulla torre dello stabilimento, alta quasi 50 metri, contro l'ipotesi di licenziamento dovuta al mancato rinnovo da parte del Comune del contratto di affitto del terreno su cui sorge la Calci Idrate Marcellina. Giunti a terra sono stati abbracciati dagli altri colleghi: hanno festeggiato e aperto uno spumante.

Ad intraprendere la protesta erano stati in sette, tre erano scesi martedì per dare un segno di buona volontà nella trattativa, un quarto ieri sera per problemi di salute. Sempre ieri la svolta nella vertenza, quando il consiglio comunale di Marcellina ha votato la sospensione del bando di gara per una nuova assegnazione del terreno su cui sorge l'impianto, bando che però escludeva proprio la Calci Idrate Marcellina.

Oggi, nella prefettura di Roma, le parti hanno definito l'accordo: 'sfratto' sospeso e tutto rinviato ad una conferenza dei servizi alla Regione Lazio che partirà il 3 settembre e che probabilmente chiuderà la vicenda. La Cim ha confermato l'offerta economica di 141.000 euro d'affitto l'anno più un 'gettone' di 550.000 per la costruzione di una scuola comunale.

«Siamo molto stanchi, ma stiamo bene. Per ora siamo soddisfatti, abbiamo raggiunto un piccolo obiettivo: ora speriamo che nella conferenza venga rinnovato il contratto d'affitto e di ripartire con le escavazioni», spiega Giulio, 47 anni, uno dei tre operai che ha resistito sulla torre fino all'ultimo: «Speriamo che alla conferenza dei servizi vada tutto bene, la strada sembra aperta. Mi auguro che non serva, ma noi siamo pronti a tornare sopra. Il posto di lavoro è sacro».

Da oggi la Cim è chiusa per ferie, riparte il 24 agosto.