3 maggio 2024
Aggiornato 16:30
Impensabile lasciar chiudere la Innse, «è una fabbrica unica»

Camozzi: «Adesso necessario tirare la cinghia tutti»

Al Sole 24 Ore: «Il futuro è energia, eolico e nucleare»

MILANO - Impensabile lasciar chiudere la Innse, «è una fabbrica unica». Adesso occorre «tirare la cinghia tutti, l'imprenditore così come i lavoratori». E' quanto afferma in un'intervista al Sole 24 Ore Attilio Camozzi, patron dell'omonimo gruppo bresciano che ha acquistato la fabbrica milanese.

«Il problema - aggiunge - è quando uno tira e l'altro molla», ma quando «c'è l'angolazione giusta, la volontà politica di fare le cose e il desiderio di discutere e di parlarsi si riesce a fare tutto». Camozzi spiega poi le strategie di sviluppo dell'azienda: componenti di nicchia per energia, eolico e nucleare.

I lavori partiranno da subito e le porte della Innse dovrebbero riaprirsi già il primo ottobre quando «una decina di operai potrebbero tornare in fabbrica». Gli operai, sottolinea Camozzi, «sono un punto di forza, non debole. Sono stati un esempio di tenacia di senso di appartenenza alla fabbrica, di passione per il lavoro, altrimenti sarebbero andati in vacanza».