Scajola: «No a gabbie salariali se significano discriminazione»
«Sì a contrattazione che tenga conto della produttività e la vicinanza al territorio dello stipendio delle persone»
ROMA - Nessuna discriminazione territoriale ma la contrattazione deve tenere conto della produttività. In un'intervista che andrà in onda questa sera alle 20 al Tg della 7 il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola interviene così sul dibattito legato alle perplessità di parte del Pdl sulla proposta leghista rilanciata dal premier, Silvio Berlusconi di reintrodurre le gabbie salariali.
Contrattazione tenga presente la produttività - «No alle gabbie salariali - sottolinea Scajola - se queste sono intese come una discriminazione nei confronti del Sud d'Italia. Sì ad una contrattazione che tenga presente la produttività e la vicinanza al territorio dello stipendio delle persone».
Secondo Scajola, «la valutazione non è quella di accondiscendere alla terminologia gabbie salariali: il presidente del Consiglio sostiene la tesi che la contrattazione si sposti dal livello centrale a quello territoriale. Dobbiamo avvicinare la contrattazione al territorio, alla specificità aziendale e anche alla produttività del territorio».
Quanto alla Cassa del Mezzogiorno, spiega il ministro, «noi non vogliamo rifare la Cassa per il Mezzogiorno che è stata un carrozzone che, negli ultimi anni, è costato molto e ha reso poco. Però - ha concluso - ci dobbiamo attrezzare perchè non possiamo essere vincolati solo alle singole Regioni, ma dobbiamo mettere insieme le Regioni nel rapporto con lo Stato centrale».
Banche e piccole e medie imprese - «Non appartengo agli estremisti che danno la colpa di tutto alle banche. Qualche merito ce l'hanno. Certo devono essere più aperte nei confronti delle piccole e medie imprese. Le invito ad avere più disponibilità».
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