3 maggio 2024
Aggiornato 18:00
Nomine RAI

Garimberti: «Non voto nomi non condivisi e senza pluralismo»

«Fra le 4 condizioni no assunzione esterni e ricollocare direttori»

ROMA - Il presidente della Rai, Paolo Garimberti, spiega le ragioni che l'hanno portato ad astenersi sulle nomine decise oggi dal cda. In una nota, Garimberti indica le «quattro condizioni indispensabili« sulle scelte e sottolinea come non voterà neanche in futuro nomi che non siano frutto di condivisione e pluralismo.

ASTENUTO - «Oggi, nel corso della riunione del Consiglio di amministrazione della Rai, sono state votate alcune nomine e altre, probabilmente, ne saranno votate in settimana. Io mi sono astenuto su tutte e voglio spiegare chiaramente il perché per evitare dietrologie sul mio comportamento. Credo - spiega Garimberti - che sulle nomine Rai, di cui continuo a leggere con grande disappunto anticipazioni 'a pioggia' sui giornali, vadano ribadite una volta per tutte una serie di questioni di principio e di metodo che, per quanto mi riguarda, saranno d'ora in avanti 'le quattro condizioni indispensabili' per procedere».

Eccole le condizioni del presidente della Rai: «Come amministratore di quest'Azienda e Presidente di Garanzia mi sento di affermare con forza che non voterò più nomine che non siano ampiamente condivise e quando dico ampiamente condivise voglio chiarire che intendo la sincera e convinta ricerca dell'unanimità come obiettivo di un metodo di lavoro che deve obbligatoriamente unirsi all'indispensabile requisito professionale; per parte mia non voterò più - a prescindere dai curricula e dai meriti dei singoli candidati - proposte di nomina che, nell'analisi del quadro complessivo dell'Azienda, non assicurino quel pluralismo che non solo è un dovere della Rai nei confronti della collettività ma che è, e deve rimanere, il tratto distintivo dell'identità di Servizio Pubblico».

ASSUNZIONE «ESTERNI» - «Ancora - prosegue Garimberti - non voterò l'assunzione di professionisti esterni, giornalisti o dirigenti, se non verrà ampiamente dimostrato che non esistono in Azienda professionalità in grado di coprire quei ruoli apicali per cui vengono proposti; e sia ancora chiaro che, meno che mai, voterò per l'assunzione di «vicedirettori» esterni perché sono convinto che in Rai vi siano fior di professionisti in grado di svolgere egregiamente questo ruolo. Si tratta, inoltre, in un momento di crisi economica dell'Azienda, di un gesto che giudico di necessaria responsabilità anche sul versante economico, di rispetto per l'impiego di quelle risorse finanziarie che i cittadini, spesso con sacrificio, ci forniscono; ultima considerazione: non voterò la sostituzione di direttori e dirigenti per cui non sia stata individuata una adeguata ricollocazione. E' una questione di rispetto delle risorse aziendali anche per evitare possibili contenziosi sul versante del lavoro ed è pure una questione morale perché non possiamo trovarci - come purtroppo è accaduto in passato - con una pletora di dirigenti senza incarico, la cui professionalità viene ingiustamente mortificata».

«In assenza anche di uno solo di questi requisiti, riterrò non opportuno procedere a votazione sulle nomine e, qualora si dovesse comunque procedere, preannuncio fin da subito che non le voterò», conclude.