26 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Secondo la Cia, la produzione è in linea con quella del 2008

Vendemmia 2009: 46 milioni di ettolitri di buona qualità

Ma sui produttori pende la minaccia di un drastico taglio dei prezzi delle uve

ROMA - Una vendemmia da oltre 46 milioni di ettolitri. In linea con quella del 2008. Buona qualità, ma per i prezzi delle uve pagati ai produttori si preannuncia una caduta verticale. Per questo motivo c’è molta preoccupazione nelle aziende vitivinicole italiane. In alcune regioni, come la Puglia e la Sicilia, c’è grande allarme. A sostenerlo è la Cia-Confederazione italiana agricoltori per la quale c’è il rischio che le aziende si trovino ad affrontare una situazione sempre più difficile che vede già una sensibile crescita dei costi produttivi e contributivi che hanno riflessi negativi sui redditi.

SCENARIO COMPLESSO - «Al favorevole andamento produttivo, quest’anno si contrappone -avverte il presidente della Cia Giuseppe Politi- uno scenario alquanto complesso e carico di nubi oscure per le imprese. Sul settore, del resto, si riflettono gli effetti della crisi economica. Assistiamo ad una perdita di competitività delle aziende, alla quale si aggiungono i ritardi accumulatisi nell’attuazione dell’Ocm vino riformata in sede comunitaria.. Il tutto accompagnato dal costante calo dei consumi interni (soprattutto per i vini da tavola) e da un’impropria informazione, con divieti generalizzati che danneggiano una bevanda come il vino che ha tradizioni profonde nella nostra cultura. Un insieme di fattori che, quindi, preoccupa e rende inquieto il settore agli inizi della nuova vendemmia».

«La situazione che sta vivendo il settore vitivinicolo -rileva Politi- è lo specchio delle difficoltà dell’agricoltura. In tutti i comparti, dall’ortofrutta ai cereali, dall’olio d’oliva al lattiero-caseario, i problemi ogni giorno di più si fanno pressanti. I prezzi sui campi continuano a scendere (meno 16 per cento a giugno scorso rispetto allo stesso periodo del 2009), i costi di produzione e gli oneri contributivi sono sempre in crescita. Gli imprenditori agricoli così perdono competitività. E da parte del Governo non vediamo l’attenzione necessaria con interventi realmente mirati. Emblematico in tale contesto il caso della mancanza di risorse per il Fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali. Tante promesse, ma nessun atto concreto».

IN LINEA CON IL 2008 - Tornando alla prossima vendemmia, la produzione, salvo eventi climatici fortemente impattanti sul processo di maturazione delle uve, non si dovrebbe, dunque, discostare di molto da quello dello scorso anno che fu pari, secondo le rilevazioni dell’Istat, a 46.096.000 di ettolitri. Una stima, quella della Cia, elaborata sulla base di stime delle strutture territoriali confederali che è leggermente inferiore alla previsione di Ismea e dell’Unione italiana vini che risale a due settimane fa.