6 maggio 2024
Aggiornato 10:30
Ora il passaggio al Senato

Dl manovra: via libera Aula Camera

285 voti favorevoli e 250 contrari. Restano ancora nodi irrisolti: dalle norme sulla Corte dei Conti ai poteri del ministero dell'Ambiente, dalla 'golden tax' al problema del Sud

ROMA - Con 285 sì e 250 no, l'Aula della Camera ha approvato il via libera al dl anticrisi, su cui il governo ha incassato la fiducia la settimana scorsa. Il decreto passa adesso al Senato per la seconda lettura. Restano ancora nodi irrisolti: dalle norme sulla Corte dei Conti ai poteri del ministero dell'Ambiente, dalla golden tax al problema del Sud.

LE NOVITA' - Tra le principali novità, lo scudo fiscale, la mini riforma delle pensioni, la regolarizzazione di colf e badanti. In arrivo anche una boccata d'ossigeno per le imprese: potranno essere detassati gli utili reinvestiti in macchinari, si introducono sgravi del 3% sull'aumento del capitale sociale e viene concessa una moratoria sulle scadenze debitorie delle Pmi, ma solo dopo l'intesa con l'Abi.

FRANCESCHINI: «PAGINA NERA» - «E' un'altra pagina nera di questo Parlamento», ha detto il segretario del Pd Dario Franceschini intervenendo in Aula. Il Parlamento. ha detto Franceschini, è stato «brutalizzato» dal governo. «Il copione è sempre lo stesso: il consiglio dei ministri approva in bianco un decreto, che poi viene pubblicato dopo 6-7 giorni; poi alla Camera comincia la discussione ma si sa già che arriverà un maxiemendamento che umilia l'opposizione e il lavoro delle commissioni».

CICCHITTO: «PROGETTO ORGANICO PER IL SUD» - Il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, nel suo intervento ha invitato il governo ad una «definizione di un progetto organico per il Sud». Cicchitto ha poi chiesto all'esecutivo di impegnarsi per finanziare l'attività del ministero dei Beni culturali e di trovare una soluzione sul cosiddetto 'caso Prestigiacomo'. Cicchitto ha comunque difeso il lavoro di governo e maggioranza che , ha detto, procedono con tanti provvedimenti mirati per il rilancio dell'economia, tante «pillole», che sono senz'altro meglio sia del «bisturi di Visco» che della «sciabola» usata da Romano Prodi con la Finanziaria 2007.

NO DELL'MPA - «L'Mpa non voterà il provvedimento in esame». L'annuncio è stato dato in Aula alla Camera dall'esponente dell'Mpa Mario Commercio, che ha ribadito le critiche del Movimento per le autonomie al decreto anti crisi. «Il nostro messaggio - ha detto Commercio - sembra essere arrivato a destinazione, perchè vediamo che si parla di piani Marshall per il Mezzogiorno. Ma non basta. E noi non abbasseremo la guardia, perchè sappiamo che spesso dietro gli annunci si nasconde il raggiro».

CONTRARIA ANCHE L'UDC - L'Udc vota no al decreto anti-crisi, perchè nel provvedimento, accanto a «cose condivisibili» come la sanatoria per le badanti e la modifica del patto di stabilità, ci sono «incongruenze e insufficienze». La posizione dell'Udc è stata espressa in aula alla Camera da Michele Vietti. «Nel decreto - ha sostenuto - non ci sono le misure a sostegno della famiglia, del mezzogiorno e dell'agricoltura». Le proposte di Berlusconi per il Sud. ha aggiunto, «sono proposte del secolo scorso»; i fondi Fas «sono stati saccheggiati dall'asse Tremonti-Lega»; ma soprattutto «il fatalismo del ministro dell'Economia di piegarsi in attesa che la tempesta passi non tiene conto che la crisi può essere fatale per i più deboli».