29 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Opposizione: «E' un abuso»

Dl manovra, sì Camera a fiducia

Verso modifiche al Senato. Numerose novità da scudo a pensioni

ROMA - Dopo un tormentato iter alla Camera la manovra estiva del governo supera la prova dell'Aula. L'esecutivo, con 294 sì e 186 no incassa la sua 23esima fiducia e ottiene, fra le proteste dell'opposizione, il primo sostanziale via libera del Parlamento al nuovo pacchetto di misure anti-crisi. E mentre l'Mpa lascia l'Aula in segno di protesta contro la politica per il Sud, il segretario del Pd Dario Franceschini attacca il ricorso alla fiducia: «E' un abuso, uno svuotamento del sistema parlamentare». Dure critiche sia alla fiducia sia ai contenuti del provvedimento piovono anche da Idv e Udc.

ORA AL SENATO - Il decreto dovrà adesso andare al Senato dove, a differenza di come si prospettava inizialmente, dovrebbe essere ulteriormente ritoccato sul ruolo del ministero dell'Ambiente sull'energia, come chiesto dal ministro Stefania Prestigiacomo. Per il disco verde definitivo, quindi, bisognerà attendere la prima settimana di agosto quando le novità saranno finalmente legge dopo un ritorno a Montecitorio.

LE MISURE INTRODOTTE ALLA CAMERA - Modifiche che arricchiscono un testo già di per sè corposo e peggiorano di 534 milioni i saldi iniziali che avevano effetti positivi per quasi 1,4 miliardi di euro. Tra le principali novità delle commissioni e del maxiemendamento per l'Aula, l'introduzione dello scudo fiscale-ter, la mini-riforma delle pensioni con l'allungamento dell'età di pensionamento delle donne nel pubblico impiego, la regolarizzazione di colf e badanti, la moratoria sui debiti delle Pmi, gli sgravi alle imprese per il rafforzamento patrimoniale, e le modifiche alla golden tax e la Tremonti-ter.

BONUS ALLE IMPRESE CHE NON LICENZIANO - Numerose anche le misure contenute nel testo licenziato dal Consiglio dei ministri lo scorso 26 giugno: dal bonus alle imprese che non licenziano alla proroga per gli sfratti, dal nuovo rinvio per la class action all'aumento dei rimborsi per i piccoli azionisti e obbligazionisti Alitalia, dalle norme sul massimo scoperto alla velocizzazione dei pagamenti della P.A. e la stretta sulle compensazioni Iva.

Insomma, un decreto corposo (vale circa 5,5 miliardi nel biennio 2009 e 2010) che rappresenta, come più volte ha spiegato lo stesso titolare del Tesoro Giulio Tremonti, un aggiornamento della manovra triennale inaugurata l'anno scorso.