Napolitano difende le cucine nazionali
Al Quirinale gli Chef dei capi di Stato e di Governo del G8
ROMA - Di «cucina internazionale» non ne vuole sapere, meglio quelle nazionali che conservano sapori, odori e tradizioni di ogni popolo e di ogni Paese. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano riceve al Quirinale gli chef dei Capi di Stato e di governo che hanno dato prova della loro arte durante l'appuntamento internazionale del G8.
Nessuna occasione poteva essere migliore di questa per difendere una cucina fatta di peculiarità e di diversità rispetto ad una globalizzata e uguale ovunque.
«La tradizione gastronomica è un aspetto non trascurabile delle peculiarità nazionali - dice il presidente davanti all'Associazione italiana cuochi -, è una parte essenziale dell'identità culturale e si teme a ragione un suo appiattimento».
Del resto, osserva il presidente da intenditore, «la cucina internazionale è una categoria spuria, è un rifugio per quelle persone che all'estero temono di confrontarsi con la cucina di quel paese, abbiamo bisogno delle cucine nazionali che sono il punto di arrivo di lunghe tradizioni».
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