23 agosto 2025
Aggiornato 10:30
Crisi economica

Epifani: «Salari fermi, occorre nuova politica redditi»

«Superare diseguaglianze nella distribuzione della ricchezza»

SIENA - Negli ultimi quindici anni, le retribuzioni lorde contrattuali sono rimaste «sostanzialmente ferme« in termini di potere d'acquisto. Occorre, pertanto, una «nuova politica dei redditi» basata su tre direttrici fondamentali: contrattazione, fisco e welfare. E' questa la ricetta del leader della Cgil, Guglielmo Epifani, per ridare ossigeno al potere d'acquisto dei salari.

«QUESTIONE SALARIALE» - Aprendo l'assemblea di programma, Epifani ha ricordato che c'è una «questione salariale» tuttora irrisolta. Il punto di partenza deve consistere, ha spiegato il segretario generale della Cgil, in un «equilibrio nella distribuzione dei diversi redditi» allo scopo di «superare le diseguaglianze nella distribuzione della ricchezza». Insomma, «una nuova politica dei redditi - ha aggiunto Epifani - per uscire dalla crisi e per rilanciare l'economia».

FISCO «VORACE» - Il leader sindacale ha precisato che negli ultimi quindici anni «le retribuzioni lorde di fatto sono cresciute mediamente di 0,4 punti ogni anno oltre l'inflazione. Tuttavia le retribuzione nette - ha concluso - sono cresciute di 3,5 punti in meno. Lo Stato ha dunque beneficiato di circa 112 miliardi di euro tra maggiore pressione fiscale e fiscal drag. Il fisco, pertanto, ha mangiato i pochi guadagni di produttività».