19 aprile 2024
Aggiornato 06:00

Manovra, settimana decisiva: si tratta sulla moratoria fiscale

Martedì tavolo governo-parti sociali. Nodo età pensioni donne

ROMA - Da oggi prende il via una settimana impegnativa per governo, Parlamento e parti sociali: dal tavolo con sindacati, imprese e enti locali sul Dpef, al varo del documento in Consiglio dei ministri. Entra poi nel vivo l'esame alla Camera del dl manovra con le misure anticrisi, mentre altre due partite dovrebbero essere risolte: quella dell'innalzamento dell'età di pensionamento di vecchiaia per le donne nel pubblico impiego e il raggiungimento di un'intesa con banche e imprese per concedere alla aziende una moratoria sulle scadenze sul credito.

L'obiettivo è quello di mettere a punto nuove misure per fronteggiare la crisi economica e definire la strategia per i prossimi anni. Si parte, infatti, martedì con il tavolo sul Dpef, il documento di programmazione economica che quest'anno potrebbe essere arrivato al capolinea. Infatti, dovrebbe essere l'ultima volta che il Consiglio dei ministri (in programma per mercoledì mattina) varerà il documento così come lo conosciamo oggi. Dopo l'approvazione della riforma della Finanziaria, il Dpef andrà in pensione e sarà sostituito dal Dfp (Decisione di finanza pubblica).

Martedì pomeriggio a sedersi al tavolo saranno sindacati, imprese, rappresentanti del mondo bancario, regioni e enti locali. Questa potrebbe essere anche l'occasione per avviare la discussione su altre due problematiche aperte: l'aumento dell'età di pensionamento delle donne e il congelamento dei pagamenti dovuti dalle imprese. Quest'ultimo tema dovrebbe essere affrontato anche in una sessione ad hoc fra governo, Abi e imprese in programma sempre per la settimana che si apre domani.

Nell'incontro di martedì i sindacati torneranno alla carica sia sul fisco - al primo posto ancora la richiesta di sgravi per i lavoratori dipendenti e i pensionati - sia sull'occupazione e gli ammortizzatori sociali.

Per quanto riguarda l'innalzamento della soglia pensionabile di vecchiaia delle donne nel pubblico impiego, resa necessaria dopo la sentenza della Corte di Giustizia europea, la soluzione potrebbe essere quella di un aumento graduale di un anno ogni 24 mesi a partire dal 2010 fino a raggiungere quota 65 anni. Lo strumento legislativo potrebbe essere quello del dl anticrisi, ma non è escluso che si possa optare per un provvedimento ad hoc da mettere a punto dopo lo svolgimento del confronto con le parti sociali.

Altra partita da giocare per concedere un pò di ossigeno alle imprese strette dalla morsa del credito è proprio quella del congelamento dei pagamenti dovuti dalle aziende. Già questa settimana, secondo quanto hanno riferito sia il numero uno degli industriali Emma Marcegaglia sia il titolare del Tesoro Giulio Tremonti, dovrebbe svolgersi il primo incontro fra esecutivo, banche e imprese. L'intesa, molto probabilmente, non riguarderà tutte le aziende, ma soltanto alcune tipologie e alcuni profili di rischio. Strettamente connesso al raggiungimento dell'accordo c'è un altro intervento annunciato da Tremonti per compensare gli istituti di credito: sgravi fiscali sulla deducibilità delle svalutazioni dei crediti bancari in sofferenza. Se la strada per lo stop alle rate sarà spianata allora i benefici potrebbero confluire nel dl anticrisi con un emendamento già questa settimana.