28 marzo 2024
Aggiornato 19:30
PREZZI e DISTRIBUZIONE

Coldiretti: prezzi alti in gdo (-1,3%) nonostante crollo campi (-12,7%)

E’ quanto afferma la Coldiretti, sulla base dei dati Ismea a maggio, nel commentare i dati di Federdistribuzione

ROMA - Il fatto che i prezzi dei prodotti alimentari siano rimasti praticamente stabili (-1,3 per cento) nella grande distribuzione organizzata (GDO) nonostante il crollo del 12,7 per cento dei prezzi agricoli alla produzione conferma la presenza di pesanti distorsione nel passaggio degli alimenti dal campo alla tavola che colpiscono gli agricoltori ed i consumatori.

E’ quanto afferma la Coldiretti, sulla base dei dati Ismea a maggio, nel commentare i dati di Federdistribuzione sulle rilevazioni condotte da Iri Infoscan sulla grande distribuzione organizzata a maggio.

Il record della riduzione nei campi si è verificato - precisa la Coldiretti - per i cereali con un crollo dei prezzi alla produzione del 36,3 per cento rispetto allo scorso anno, ma sugli scaffali della Gdo la pasta è rimasta praticamente stabile (-0,2 per cento ) come pure le merendine (-1,4 per cento). Secondo l’Ismea negli allevamenti si è verificata una flessione rilevante tra i prodotti lattiero-caseari (- 13,2 per cento), ma anche in questo caso sugli scaffali i prezzi sono rimasti pressoché gli stessi secondo Federdistribuzione: latte e panna freschi (-0,3 per cento), formaggi (-0,7 per cento), yogurt (-1,1 per cento).

L'analisi evidenzia dunque l’ aumento della forbice dei prezzi tra produzione e consumo nella filiera alimentare lungo la quale i prezzi - sostiene la Coldiretti - aumentano quindi in media quasi cinque volte. In generale, per ogni euro speso dai consumatori in alimenti ben 60 centesimi vanno alla distribuzione commerciale, 23 all'industria alimentare e solo 17 centesimi agli agricoltori ed esistono quindi - conclude la Coldiretti - ampi margini da recuperare, con piu' efficienza, concorrenza e trasparenza, per garantire acquisti convenienti alle famiglie e sostenere il reddito degli agricoltori in un momento di difficoltà economica.