19 aprile 2024
Aggiornato 20:30

GB: 900 licenziamenti a raffineria Total per sciopero selvaggio

Tagli a raffineria Lindsey, dove ci furono scioperi anti-italiani

LONDRA - Quasi 900 dipendenti della raffineria britannica di Lindsey, del gruppo petrolifero francese Total, sono stati licenziati, una settimana dopo aver iniziato uno sciopero selvaggio. Lo si è appreso oggi dal sindacato e della Total.

L'11 giugno scorso, circa 1.200 dipendenti della raffineria di Lindsey, nell'est dell'Inghilterra, hanno iniziato uno sciopero selvaggio a sostegno di 51 loro colleghi licenziati. Secondo la stampa, i lavoratori ritengono che il gruppo abbia violato l'accordo di non tagliare l'occupazione a fronte della crisi economica mondiale. Una versione dei fatti smentita da Total.

«Total può confermare, con rammarico, che è cominciato il processo volto a porre fine ai contratti delle persone interessate nel sito HDS-3 - si legge in un comunicato del gruppo - i lavoratori hanno dato vita a uno sciopero non ufficiale e illegale a partire da giovedì scorso, 11 giugno. Questa azione è stata respinta dai sindacati Unite e Gmb. La principale azienda appaltatrice, Jacobs, e Total hanno più volte cercato di incoraggiare il personale a tornare al lavoro in modo da tenere negoziati appropriati. Il tutto in linea con il processo concordato dal gruppo e dal sindacato sul fatto che i negoziati sugli scioperi illegali non possono avere inizio fino a quando i dipendenti non tornano al lavoro. E' frustrante e scoraggiante che questi tentativi siano falliti». Il gruppo fa comunque sapere che i dipendenti possono presentare una nuova richiesta di lavoro a partire da lunedì 22 giugno.

Da parte sua, il sindacato Unite si è detto «estremamente preoccupato» per la decisione di Total e, a fronte delle «ripercussioni di tale decisione», invita «tutte le parti a tornare al tavolo dei negoziati per risolvere il problema».

I lavoratori dipendenti della raffineria di Lindsey erano stati protagonisti, all'inizio del 2009, di una protesta contro la decisione dell'azienda Jacobs di siglare un contratto con il gruppo siciliano Irem, che aveva inviato sul sito i propri lavoratori specializzati italiani e portoghesi. La presenza degli stranieri aveva provocato scioperi selvaggi a catena nelle raffinerie britanniche. L'accordo finale, negoziato con il governo britannico, prevedeva l'assunzione di un certo numero di lavoratori locali.