Inflazione: il crollo dei prezzi sui campi contribuisce alla frenata
La CIA sottolinea l’importanza dell’agricoltura nel contenimento del trend inflazionistico
ROMA - Il crollo verticale dei prezzi sui campi (meno 12,7 per cento solo nello scorso mese di maggio) ha contribuito sensibilmente a rallentare la corsa dei listini sugli scaffali (più 2,4 per cento) dei prodotti agroalimentari. La diminuzione al dettaglio, comunque, non ha seguito lo stesso trend di quella all’origine. Così la «forbice» dalla produzione agricola alla tavola resta ancora marcata, anche se in misura decisamente minore rispetto all’anno scorso. E’ quanto sottolinea la Cia-Confederazione italiana agricoltori in merito ai dati Istat sull’inflazione a maggio.
La Cia rileva che i prezzi alla produzione a maggio riscontrano, rispetto allo stesso periodo del 2008, cali accentuati nella frutta (meno 28,7 per cento), nei cereali (meno 36,3 per cento), nei vini e nell’olio di oliva (rispettivamente meno 25,8 per cento e meno 24,3 per cento), nelle colture industriali (meno 3,7 per cento).
Tra i prodotti zootecnici, aumenti, su base annua, si rilevano solo per gli avicoli (più 5 per cento) e il bestiame ovicaprino (più 2,9 per cento). Segnano, al contrario, una variazione negativa i prezzi alla produzione di suini (meno 2 per cento) e bovini (meno 3,5 per cento). Ancora più accentuato il calo delle quotazioni dei lattiero-caseari, che rispetto al maggio 2008 registrano in media una flessione del 13,2 per cento.
Un eguale andamento, purtroppo, non si è ancora avuto nei vari passaggi della filiera e, quindi, i prodotti alimentari non hanno registrato, al dettaglio, la tanto attesa diminuzione. Si hanno, soltanto, lievi correzioni al ribasso. Troppo poco. I listini, nel complesso, hanno mantenuto livelli ancora alti, anche se si comincia a registrare una costante contrazione.
Per questo la Cia ribadisce la necessità di rapporti più stretti ed intese nella filiera e l’importanza di una maggiore trasparenza nei processi di formazione dei prezzi lungo i vari passaggi dal campo alla tavola, per contrastare rincari artificiosi e ingiustificati e manovre speculative.