Cina lancia sfida su rinnovabili: faremo più dell'Europa
Obiettivo sino a 10 gigawatt da solare nel 2020
PECHINO - Almeno come l'Europa, e forse molto di più: la Cina lancia la sfida al Vecchio continente in termini di energia rinnovabile, annunciando il 'pareggio' con il target europeo del 20% di energia da rinnovabili entro il 2020 e prospettando piani per un'ulteriore accelerata.
Zhang Xiaoqiang, vicepresidente della Commissione cinese per la riforma e lo sviluppo nazionale, ha dichiarato al britannico The Guardian che entro 11 anni Pechino senza difficoltà produrrà con fonti rinnovabili un quinto del suo fabbisogno di energia, ma l'obiettivo potrebbe essere facilmente innalzato, sino a tre volte di più in termini di solare ed eolico. Nell'attuale piano di sviluppo, spiega Zhang Xiaoqiang, l'obiettivo per l'eolico è al momento di 30 gigawatt entro il 2020, «ma potrebbe passare a 100 gigawatt».
«Sulla stessa linea - continua l'alto funzionario cinese - entro il 2020 la capacità totale installata per l'energia solare sarà almeno tre volte superiore all'obiettivo originario (di 3 Gw, ndr)». Un target più che ambizioso: attualmente la Cina ottiene dall'energia solare solo 120 megawatt di elettricità, quindi Pechino mette in campo una moltiplicazione per 75 nel giro di 10 anni.
«Stiamo formulando un piano per lo sviluppo delle rinnovabili. Siamo certi che supereremo l'obiettivo del 15%. Arriveremo perlomeno al 18%. Personalmente, credo che possiamo arrivare ad avere una copertura del 20% del consumo totale di energia». Questi dati equivalgono agli obiettivi Ue, quindi a una sfida alla leadership europea.
Zhang era ieri a Londra, mentre a Pechino terminava la missione del vice-segretario all'Energia David Sandalow, inviato dal presidente Barack Obama a sondare il terreno delle intenzioni cinesi in termini di emissioni gassose. Pechino ha reagito con cautela, ma anche con toni concilianti. Zhang conferma: «abbiamo preso nota dei suggerimenti di esperti sulle emissioni di C02 e intendiamo arrivare a precisi target al riguardo. Stiamo studiando seriamente alcune proposte».